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Liberta´ di stampa: Osservatorio Ossigeno, duecento giornalisti minacciati tra il 2006 e il 2008 in Italia

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Bari, 14 dic 2009 – I casi accertati tra il 2006 e il 2008 sono 52, dei quali 43 individuali, e hanno coinvolto oltre 200 giornalisti, anche se il numero degli operatori dell´informazione minacciati sarebbe decisamente superiore. Senza dimenticare i nove giornalisti uccisi in 40 anni (otto in Sicilia e uno in Campania), e Tobagi e Casalegno vittime del terrorismo.
   I dati sui giornalisti minacciati e i rischi per la liberta´
di stampa in Italia sono stati riferiti in un incontro a Bari,
organizzato dall´Ordine dei giornalisti e dall´Assostampa di
Puglia, insieme con l´osservatorio congiunto Fnsi-Ordine
´Ossigeno´. ´´E´ spesso considerato anche dalla categoria un
problema che non esiste – ha detto il direttore di Ossigeno,
Alberto Spampinato – una barriera mentale che impedisce in
realta´ di vedere il problema. Di fronte al possibile pericolo
derivante dal dover trattare una notizia, spesso si sceglie di
non trattarla. L´autocensura, la censura imposta da violenza
strisciante, le pressioni producono un oscuramento grave
dell´informazione´´.
   Due i casi in Puglia, entrambi nel Foggiano, di cui si e´
occupato ´Ossigeno´. Sono quelli di Angelo Ciavarella,
corrispondente da San Severo della Gazzetta del Mezzogiorno, al
quale e´ stata bruciata l´auto, e di Gianni Lannes,
collaboratore di vari giornali e direttore del giornale on line
´Terranostra´, che ha subito almeno quattro attentati a partire
dall´estate scorsa. Lannes si e´ occupato soprattutto delle
´navi dei veleni´ affondate nei mari italiani e dal 5 dicembre
ha sospeso l´aggiornamento del suo sito.
   ´´Occorre sollecitare il giornalismo di squadra – ha detto il
presidente della Fnsi, Roberto Natale – e accendere l´attenzione
dei colleghi su questo problema. La nostra attenzione si sposta
spesso invece su altri versanti. Ad esempio, dal punto di vista
sociale, e´ piu´ importante trattare i delitti di Garlasco e
Perugia ogni giorno, come avviene, o sapere quale fine hanno
fatto le ´navi dei veleni´?´´. Natale ha aggiunto che occorre
´´bilanciare il diritto dei cronisti con quello dei cittadini ad
essere bene informati´´, e ha ricordato che ´´la manifestazione
in piazza del Popolo a Roma del 3 ottobre voleva lanciare anche
questo messaggio alla categoria, contro i rischi di autocensura
e di mettersi da soli i bavagli´´. (ansa)

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