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Liberta´ di stampa: Annozero, la Rai dice no alle docufiction per ricostruire i processi in Tv

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Roma, 16 dic 2009 – Il consiglio di amministrazione della Rai ha votato all´unanimità una delibera sulla sospensione delle docufiction e dei docudrama (ricostruzioni con attori di interrogatori, intercettazioni o altro materiale di un´inchiesta), se connesse a procedimenti giudiziari in corso. Il cda ha anche dato incarico al direttore generale Mauro Masi di regolamentare in maniera sistematica la materia.

Le polemiche sull´utilizzo di docufiction sono legate soprattutto all´utilizzo che ne fanno alcuni programmi: nel mirino, in particolare, Annozero, che spesso ha ricostruito in questo modo le inchieste più scottanti. A partire da quelle su mafia e politica. Già lo scorso 11 dicembre – all´indomani dell´ultima puntata della trasmissione di Michele Santoro – Masi aveva inviato una lettera a tutti i direttori di rete e di testate giornalistiche, chiedendo per i programmi di approfondimento informativo lo stop su docufiction e televoti.

Una decisione, quella del cda, che non piace all´Italia dei valori: secondo il deputato Silvana Mura, “è il primo passo per arrivare al divieto assoluto alla televisione pubblica di occuparsi di vicende giudiziarie in quanto tali. E´ evidente che si tratta di un atto volto a restringere ulteriormente la libertà di informazione di una televisione pubblica già fin troppo controllata dal potere politico”.

E sempre oggi, il consigliere di amministrazione Antonio Verro ha fatto sapere di voler sollevare un caso Marco Travaglio in cda, facendo riferimento alle sue dichiarazioni sul ferimento di Silvio Berlusconi. Intervenendo sul blog di Beppe Grillo il giornalista – presenza fissa ad Annozero – aveva scritto, tra l´altro, che “per avere l´opposizione che lui si merita, il presidente del Consiglio ci serve in ottima salute, perché, quando se ne andrà da Palazzo Chigi, si possa rendere conto fino in fondo del male che ha fatto alla gente”. Frasi che secondo Verro bastano a giustificare un suo possibile allontamento dalla Rai. (repubblica.it)

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