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Libertà di espressione: Cina, tribunale condanna documentarista tibetano a sei anni di prigione

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Pechino, 7 gen 2010 – Un tribunale cinese ha condannato un regista tibetano a sei anni di prigione, dopo che l´autore aveva girato un documentario sulla situazione sociale in Tibet e sul rapporto dei tibetani con il Dalai Lama. Lo ha reso noto, Reporter Senza Frontiere, raccogliendo la testimonianza di amici e famigliari del regista. Il film, ´Leaving Fear Behind´ (Lasciandosi la paura alle spalle), racconta con una serie di interviste come i tibetani siano ancora legati al loro leader spirituale e le novita´ intervenute con i Giochi Olimpici di Pechino 2008. DhondupWangchen e un suo amico monaco, Golog Jigme, furono arrestati poco dopo la conclusione delle registrazioni, ma riuscirono ugualmente a far arrivare la cassetta all´esterno. La sentenza e´ stata emessa il 28 dicembre (ma il regista e´ agli arresti in una localita´ sconosciuta dal 26 marzo 2008) da un tribunale dello Xining, capitale delle provincia occidentale di Qinghai,
dove vive un´importante percentuale di popolazione tibetana. Secondo i suoi famigliari e il sito che pubblicizza il film e l´intera vicenda (www.leavingfearbehind.com) al regista e´ stato negata la tutela legale. La famiglia ha detto di non sapere quali siano i crimini di cui il registra e´ stato accusato ne´ quale sia il suo stato di salute attuale (e´
malato cronico di epatite B). La portavoce del ministero degli Esteri, Jiang Yu, ha ricordato che, pur non conoscendo la vicenda, tutti i cittadini cinesi sono tutelati dai diritti di base.(agi.it)

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