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Libertà di stampa: rapporto Rsf, nel 2009 uccisi 76 giornalisti nel mondo

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Berlino, 8 gen 2010 – Sono 76 i giornalisti che hanno perso la vita nel 2009, il 26% in più dell´anno precedente. E´ racchiuso in questo dato – in pesante peggioramento – il cuore del rapporto annuale di Reporters sans frontieres (Rsf) sulla libertà di stampa nel mondo. E non ci sono solo gli omicidi, perché il diritto di cronaca spesso viene colpito in modi meno cruenti, ma ugualmente effifcaci: negli ultimi 12 mesi, 33 giornalisti sono stati rapiti (+13%), 1.456 aggrediti o minacciati (+56%), 573 arrestati (-14%, l´unica voce in controtendenza). Arresti, aggressioni e minacce sempre più spesso colpiscono anche gli autori dei blog, i
diari online che spesso in molti paesi diventano le uniche voci libere. Nel 2009 sono stati 151 i blogger e i ´cyber-dissidenti´ arrestati (+155%), di cui uno morto in prigione, e 61 quelli aggrediti (+35%). In
parallelo sono cresciuti del 61% i media censurati (570) e del 62% i paesi colpiti dalla censura di internet. Il controllo sulla rete è particolarmente invasivo in paesi come Iran, Cina, Tunisia, Thailandia, Arabia Saudita, Vietnam e Uzbekistan. Ma c´è anche l´Australia, segnala Rsf, che ha annunciato l´intenzione di rendere obbligatorio un sistema di filtraggio, estremamente pericoloso per la libertà d´espressione.
L´anno – sottolinea Rsf nel rapporto – è stato caratterizzato da due eventi drammatici: ´il più grande massacro di giornalisti commesso in una sola giornata, ovvero l´uccisione di 30 professionisti perpetrata da una milizia privata di un governatore a sud delle Filippine, e l´ondata di arresti e condanne senza precedenti di giornalisti e bloggers in Iran´, dopo la rielezione del presidente Ahmadinejad. Per la prima volta nel rapporto è stato inserito anche il numero dei reporter costretti all´esilio perché vittime di intimidazioni o minacce di morte: sono 157. Le più nutrite sono le pattuglie di coloro che hanno dovuto lasciare l´Iran (una cinquantina) e lo Sri Lanka (una trentina), mentre gli altri si dividono tra Guinea, Afghanistan, Pakistan, Messico, Colombia ed Etiopia. (ilsole24ore.com)

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