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Giornalisti addetti stampa
Consiglio Regionale Lazio
stato di agitazione per contratto

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L´Assemblea dei giornalisti dell´Ufficio stampa del Consiglio regionale del Lazio si è riunita questa mattina deliberando lo stato di agitazione degli addetti stampa. Senza preavviso e a scacchiera i giornalisti daranno puntuale applicazione alle mansioni “ufficiali” e all´articolazione oraria loro imposte dall´amministrazione regionale. Tutti elementi, nei fatti, non rispondenti alla effettiva attività lavorativa svolta ogni giorno dai giornalisti del Consiglio regionale del Lazio che realizzeranno – nel rispettare il “mansionario” – la paralisi dell´ufficio stampa della Pisana. Non sono state escluse altre iniziative, sempre a sorpresa, connesse allo stato di agitazione.
Non sarà possibile in ogni caso, a rigor di mansionario, redigere e diffondere comunicati stampa, garantire copertura giornalistica alle sedute degli organismi o agli eventi istituzionali, il sito www.consiglio.regione.lazio.it resterà privo di aggiornamenti giornalistici e non verrà prodotta alcuna rassegna stampa quotidiana. L´agitazione avrà inizio dal 18 gennaio, se entro quella data l´Ufficio di presidenza del Consiglio regionale continuerà a non riconoscere il corretto inquadramento contrattuale dei giornalisti dell´Ufficio stampa del Consiglio regionale del Lazio al pari dei colleghi non solo di altre Regioni, ma addirittura di quelli alle dipendenze degli stessi gruppi consiliari alla Pisana, inquadrati con il contratto nazionale di lavoro giornalistico. Per un banale principio di equità, andrebbero tutti trattati nella stessa maniera: come giornalisti.
Perfino il Cdr del Consiglio regionale è  considerato dalla Regione un “fantasma”. Infatti i vertici amministrativi dell´assemblea legislativa del Lazio rifiutano di accettare quale rappresentante dei giornalisti il Comitato di redazione, organo sindacale regolarmente eletto e riconosciuto dall´Associazione Stampa Romana. Il segretario regionale del sindacato, Paolo Butturini, ha chiesto più volte di essere ricevuto. Ma invano. Alcuni autorevoli consiglieri regionali, in maniera bipartisan, hanno chiesto all´Ufficio di presidenza, a dicembre scorso, di affrontare la questione. Ma tutto è fermo. Siamo ad inizio 2010 ed è il momento di chiudere una volta per tutte e subito una vicenda che si trascina da troppo tempo.

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