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Libertà di stampa: Israele espelle giornalista Usa a capo dell´agenzia palestinese "Maan"

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Betlemme, 20 gen 2010 – E´ stato espulso da Israele, malgrado le proteste di diverse organizzazioni internazionali, il giornalista americano Jared Malsin, caporedattore dell´agenzia di stampa palestinese Maan, fermato la settimana scorsa all´aeroporto di Tel Aviv e trattenuto poi per 8 giorni nello scalo, quasi come il protagonista interpretato da Tom Hanks nel film ´The Terminal´. Lo ha confermato oggi all´ANSA un redattore della stessa agenzia, George Hale, in contatto da Betlemme con il collega. ´´L´ho sentito stamattina e mi ha detto che lo stavano imbarcando su un aereo diretto a New York´´, ha riferito Hale. Fermato lo scorso 12 gennaio mentre tornava da una vacanza con la sua compagna, Malsin – 26 anni, cittadino statunitense di origine ebraica, dal 2007 attivo nella redazione centrale di Betlemme della Maan (agenzia vicina alle posizioni del presidente moderato dell´Autorita´ palestinese, Abu Mazen) – e´ stato espulso ufficialmente per ´´aver mentito alle forze di sicurezza (israeliane), non aver collaborato con le autorita´ e aver violato i termini di precedenti visti´´. Dopo aver tentato vanamente di ricorrere contro la decisione in tribunale, il giornalista ha alla fine accettato di firmare l´ordine di espulsione redatto dal ministero dell´Interno. Il suo avvocato, Dahud Castro, ha espresso sconcerto per l´accaduto, sottolineando come il giovane capo della redazione inglese della Maan non avesse un visto di lavoro solo perche´ la testata non e´ riconosciuta dal governo israeliano. E osservando come finora questo non gli avesse impedito l´ingresso nel Paese. Dopo la notizia del suo fermo, associazioni internazionali come ´Reporter senza frontiere´ e il ´Comitato per la protezione dei giornalisti´ (Cpj) gli avevano espresso solidarieta´, chiedendo a Israele di rispettare il lavoro della stampa internazionale presente nella regione. Il tema dei visti agli stranieri – giornalisti o dipendenti di organizzazioni non governative (ong) – e´ del resto oggi al centro anche di una denuncia del giornale progressista israeliano Haaretz, secondo il quale l´attuale governo a maggioranza di destra prepara un ulteriore giro di vite. ´´Ad eccezione delle associazioni registrate prima del 1967, il ministero dell´Interno – retto da Eli Yishai, leader del partito della destra religiosa Shas – fornira´ d´ora in poi agli impiegati delle ong attive nei Territori palestinesi solo visti turistici´´, scrive il giorbale. Escludendo cosi´ dalla possibilita´ di operare con un permesso di lavoro i membri di gruppi quali Medici senza frontiere o Save the Children. (ansa)

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