Cerca
Close this search box.

Fotoricatti: settimana decisiva con nuovi interrogatori. Il direttore di "Chi", tutto falso

Condividi questo articolo:

Roma, 24 gen 2010 – Quella che comincera´ domani sara´una settimana decisiva per capire quale portata possa assumere il nuovo filone d´inchiesta, aperto dal pm di Milano Frank Di Maio, sui ´fotoricatti´ a personaggi del mondo dello spettacolo e della politica e sul sistema dei ´ritiri´ delle fotografie dal mercato del gossip, dietro pagamento. Inquirenti e investigatori mantengono il piu´ stretto riserbo sulle persone che verranno ascoltate, ma gli inviti a comparire sono gia´ pronti e una tornata di nuovi interrogatori, probabilmente lontani dagli uffici della Procura e in luoghi riservati, e´ alle porte. Secondo fonti giudiziarie, il prossimo passo da parte degli inquirenti potrebbe essere quello di ascoltare proprio alcuni vip che sono finiti al centro dei presunti ricatti o ´ritiri´. I nomi emersi negli interrogatori dei giorni scorsi di tre dei quattro indagati (i fotografi Max Scarfone e Maurizio Sorge e la titolare della Photo Masi, Carmen Masi) sono quelli di Stefano Ricucci, Leonardo Pieraccioni, Michele Santoro e di Silvia Toffanin, le cui fotografie sarebbero state ritirate dietro il pagamento di 200 mila euro. Ben 300 mila euro, invece, sarebbero stati pagati da Lapo Elkann, o da persone a lui vicine, perche´ non venissero pubblicate foto che lo ritraevano in compagnia di trans. Al centro delle indagini, che riguardano una ventina di episodi in tutto, ci sarebbero anche gli scatti mai pubblicati riguardanti un personaggio importante, fotografato all´estero, e definito ´´una persona molta vicina a un politico´´. Negli interrogatori poi si sarebbe parlato (i verbali sono secretati) anche di Anna Falchi e di tutta una serie di attrici del panorama televisivo italiano, alcune delle quali si sarebbero prestate a farsi fotografare in compagnia di vip, costretti poi a ritirare gli ´scatti´ sconvenienti. Nell´interrogatorio di Scarfone poi e´ stato affrontato anche il caso delle foto a Silvio Sircana, che il paparazzo scatto´ a Roma. Sarebbe stato anche trattato nuovamente l´episodio delle foto all´ex calciatore del Milan, Francesco Coco, gia´ al centro del processo a carico di Fabrizio Corona. A quanto si e´ appreso,Carmen Masi invece ha spiegato agli inquirenti che la sua agenzia non ha mai chiamato i vip per proporgli ritiri, ne´ ha mai venduto direttamente foto ai personaggi ritratti, ma le ha sempre cedute a direttori di riviste ed editori, i quali a loro volta potevano essere in contatto con i protagonisti di scatti imbarazzanti. Presto potrebbe essere sentito il direttore di´Chi´ Alfonso Signorini, attorno alla cui figura sembra ruoti l´inchiesta, il quale si e´ detto ´´a disposizione della magistratura inquirente per spiegare la mia assoluta estraneita´ e per dimostrare la mia totale trasparenza e correttezza´´. Anche Scarfone e Masi, difesi dall´avvocato Marco Eller Vainicher, probabilmente verranno sentiti di nuovo. E ha chiesto di essere convocato il quarto indagato, l´imprenditore veneziano Massimiliano Fullin, che si occupa della Onepress, altra agenzia fotografica, assieme alla Spy One per cui lavorano diversi fotografi ex collaboratori di Fabrizio Corona, su cui gli inquirenti stanno raccogliendo elementi. Lo stesso Corona, che prima della condanna diceva ´´se sono colpevole io, lo sono tutte le agenzie fotografiche´´, potrebbe essere convocato dal pm per chiarire altri aspetti del ´sistema del gossip´. ———————————————————————– SIGNORINI, FALSO CIO´ CHE E´ SCRITTO SU DI ME ´´Assoluta estraneita´´´ e ´´totale trasparenza e correttezza´´ nello svolgimento della sua attivita´ professionale: cosi´ Alfonso Signorini, direttore di Chi, replica alle indiscrezioni di stampa in cui il suo nome viene citato a proposito dell´inchiesta sui foto-ricatti. In particolare, Signorini si rivolge al Corriere della sera e dice: ´´dichiaro con assoluta fermezza che le notizie riportate dall´articolo di Fiorenza Sarzanini riguardanti la mia persona sono totalmente false e lesive della mia professionalita´ e onorabilita´. Mi riservo – aggiunge – l´avvio di un´azione giudiziaria a mia tutela nei confronti di Francesco Pensa detto ´Bicio´, di Fiorenza Sarzanini, del quotidiano Corriere della Sera e di qualunque testata possa riprendere simili affermazioni´´. ´´Naturalmente – conclude Signorini – rimango a disposizione della magistratura inquirente per spiegare la mia assoluta estraneita´ e per dimostrare la mia totale trasparenza e correttezza nello svolgimento delle mie funzioni di direttore responsabile e di giornalista´´. (ansa)

Il network