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Libertà di stampa: Iraq, aumentano attentati nei luoghi che ospitano la stampa a poche settimane dalle elezioni

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Baghdad, 26 gen 2010 – Quattro autobomba in meno di 24 ore tornano a seminare morte e distruzione a Baghdad a cinque settimane dalle attese elezioni legislative e presidenziali, lasciando a terra senza vita decine tra civili e agenti di polizia e prendendo di mira non solo le istituzioni ma anche i luoghi dove e´ tradizionalmente ospitata la stampa straniera, in particolare quella americana. Un camion carico di esplosivo e´ stato lanciato oggi a tutta velocita´ da un attentatore suicida contro le barriere di cemento erette a protezione dell´istituto di medicina legale del ministero degli interni, nel centrale quartiere di Karrada. Un primo bilancio fornito dallo stesso dicastero riferiva di 18 morti e un´ottantina di feriti, mentre in serata il comando delle operazioni di Baghdad ha ridimensionato l´ampiezza dell´attentato, affermando che nell´attacco sono morte nove persone, per lo piu´ agenti di polizia, e altre 67 sono rimaste ferite. La lista di morte si allunga cosi´ assieme a quella delle vittime del triplice attentato dinamitardo compiuto ieri, sempre a Baghdad, contro altrettanti importanti e superprotetti alberghi del centro cittadino. Nelle esplosioni, avvenute quasi in contemporanea contro gli hotel Sheraton, Hamra e Babel, 36 persone sono state uccise e 71 sono rimaste ferite. Ma al di la´ del mero bilancio numerico, quel che inquieta le autorita´ e gli osservatori e´ la recrudescenza della violenza scatenatasi alla vigilia dell´appuntamento elettorale dopo un periodo di relativa calma. Anche perche´ nel triplice attentato di ieri sono emersi due inquietanti elementi di novita´, prima di tutto per quanto riguarda l´obiettivo: il complesso alberghiero Sheraton-Meridien ospita le redazioni di emittenti americane o vicine agli Stati Uniti come la tv satellitare panaraba al Hurra, finanziata dal Congresso Usa, Radio Sawa e l´agenzia Associated Press; mentre nell´hotel Hamra, anch´esso protetto da diverse barriere di cemento, lavorano i giornalisti del Los Angeles Times, del Washington Post, della rete televisiva Nbc. Anche la tecnica degli attentatori sembra essersi raffinata e adattata alle sempre piu´ strette misure di sicurezza: un gruppo di assalitori ha ieri prima aperto il fuoco su agenti di polizia e vigilantes, inscenando un´azione diversiva mentre gli attentatori suicidi hanno lanciato a tutta velocita´ le loro rispettive auto piene di esplosivo contro i diversi obiettivi. Quasi in contemporanea con gli attentati agli alberghi, era stata eseguita ieri la condanna a morte di Ali Hassan al Magid, alias Ali il Chimico, cugino e genero dell´ex presidente Saddam Hussein, condannato a morte quattro volte. L´ultima sentenza era giunta la scorsa settimana, quando l´ex gerarca era stato riconosciuto colpevole dell´eccidio nel 1988, tramite gas letale, di migliaia di curdi iracheni nella cittadina di Halabja, al confine con l´Iran. E proprio nella localita´ frontaliera, attorno al mausoleo che ricorda il massacro, si sono radunati oggi migliaia di curdi per festeggiare l´impiccagione dell´odiato carnefice. (ansa)

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