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Lettera al Ministro Sacconi
"Noi offesi come giornalisti
e come lavoratori"

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Onorevole Ministro Sacconi

Le scriviamo questa lettera perché ci sentiamo offesi come giornalisti e come lavoratori. Deve sapere che ai giornalisti del Tg di La7, dal febbraio dell´anno scorso, è applicato un Contratto di Solidarietà che ne riduce consistentemente (quasi il 20 per cento) l´orario e lo stipendio. Quel contratto è arrivato alla fine di una lunga e drammatica trattativa per scongiurare  il licenziamento collettivo, illegittimo e immotivato, di 25 giornalisti (quasi un quarto della redazione). Con senso di responsabilità abbiamo accettato un sacrificio pesante (le retribuzioni a La7 sono le più basse nel panorama dell´emittenza nazionale)  con il fine di collaborare al risanamento e al rilancio della Tv del gruppo Telecom che in questi anni, anche grazie al contributo dei giornalisti, si è ritagliata uno spazio importante nell´informazione televisiva italiana.
A distanza di quasi un anno, dobbiamo constatare che l´azienda non soltanto non ha mantenuto alcuna delle promesse fatteci al tavolo sindacale (piani di rilancio, nuovi investimenti, recupero delle professionalità) ma ha più volte violato i principi stessi che stanno alla base del Contratto di Solidarietà.
Come sa, la solidarietà si basa sulla dichiarazione di un certo numero di persone in esubero a cui corrisponde un taglio dell´orario di lavoro e della retribuzione. Insomma per l´azienda i giornalisti de La 7 sono  troppi e per questo li fa lavorare e li paga meno. Ma la stessa azienda durante il Contratto di Solidarietà  ha continuato ad assumere altri colleghi, spesso contrattualizzati in modo atipico, per fare il nostro lavoro in programmi di informazione della rete e per la stessa testata,  in quegli spazi in cui Telecom Italia Media avrebbe potuto utilizzare quelle professionalità che dichiarava in eccesso al Tg.
L´azienda si era impegnata a riassorbire nelle trasmissioni di informazione della testata e della rete i giornalisti ritenuti in esubero. Così non è stato. Quelle poche persone che sono state utilizzate nei programmi (spesso acquistati da società esterne con esborsi ben oltre i risparmi ottenuti con la solidarietà) sono state trattate come pacchi postali, spedite e restituite. E anche il ricalcolo della solidarietà è avvenuto in modo incongru0: per esempio se nei programmi venivano impiegate sei persone gli esuberi scalati erano soltanto due!
Ma  non basta, l´azienda ricorre sistematicamente all´acquisto  di servizi da  altre emittenti per fare fronte alle esigenze produttive  del telegiornale, in evidente insufficienza d´organico dopo l´applicazione del contratto di solidarietà!
Suona come una beffa poi il fatto che la dirigenza de La7 abbia concesso incrementi retributivi  ad alcuni giornalisti, evitando o alleviando loro quel sacrificio che impone a tutti gli altri.
Se infine diamo un´occhiata ai risultati sbandierati nell´ultima semestrale, facciamo fatica a scorgere una società sull´orlo dell´abisso. Tant´è che manager e dirigenti sono stati premiati con bonus e autoelargizioni che stridono con la necessità di recuperare redditività, a meno che non lo si voglia fare soltanto con gli stipendi dei giornalisti. A conferma di ciò il fatto che nei settori non giornalistici l´organico è addirittura aumentato: nelle scorse settimane si è avviato un piano di assunzioni di impiegati, tecnici, dirigenti!
Così l´uso che Telecom Italia media fa del Contratto di solidarietà appare incompatibile con scelte industriali che puntino alla salvaguardia dell´occupazione e del valore della società per gli stessi azionisti, con l´etica che il grave momento economico e finanziario impone a tutti gli attori del mercato, dell´impresa e della società.
In conclusione i casi sono due: o la solidarietà non era necessaria e lo Stato, cioè i contribuenti, i  giornalisti de La 7e l´Inpgi, il nostro ente di Previdenza, sono gli unici a pagare il conto di un restyling dei bilanci di Telecom Italia Media. Oppure c´è chi, approfittando  della congiuntura, ha trovato il modo di far pagare alla redazione de La7 l´ indipendenza e la capacità di svolgere onestamente e trasparentemente la propria professione.
Siamo certi che Lei ci aiuterà a trovare una risposta.
Il Cdr de La7
Il segretario dell´Asr

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