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Libertà di stampa: delitto Raciti, cinque giornalisti rinviati a giudizio per rivelazione del segreto istruttorio

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Catania, 30 gen 2010 – Il Gup di Catania Francesco D´Arrigo ha rinviato a giudizio cinque giornalisti, tra inviati e direttori, per rivelazione del segreto istruttorio di atti dell´inchiesta sull´uccisione dell´ispettore di polizia Filippo Raciti, ferito mortalmente il 2 febbraio del 2007 negli scontri nello stadio Angelo Massimino. Sono l´ex direttore del Corriere della sera, Paolo Mieli e l´inviata del quotidiano milanese, Fiorenza Sarzanini; il direttore del Messaggero, Roberto Napoletano, e la giornalista del quotidiano romano, Cristiana Mangani. Secondo l´accusa, rappresentata dal pm Lucio Setola, avrebbero pubblicato stralci di un´informativa della polizia, che individuava in Antonino Speziale il presunto colpevole, l´indomani del deposito in Procura. Il reato sarebbe stato commesso in concorso con un pubblico ufficiale al momento non identificato. A giudizio anche il direttore del quotidiano La Sicilia, Mario Ciancio Sanfilippo, per omesso controllo, per avere pubblicato la deposizione integrale delle dichiarazioni di Speziale alla Procura. Un giornalista del quotidiano catanese, Nino Urzi´, e´ stato asssolto, col rito abbreviato, per non avere commesso il fatto, perche non era lui l´estensore dell´articolo. Il Gup D´Arrigo ha invece stralciato le posizioni dell´ex direttore del Tg5 Carlo Rossella e della giornalista Claudia Marchionni dichiarandosi incompetente e trasmettendo gli atti alla Procura di Monza. La prima udienza del processo ai cinque giornalisti rinviati a giudizio si terra´ il prossimo 15 marzo davanti la terza sezione del Tribunale penale di Catania. (ansa)

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