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Libertà di stampa: Berlusconi in Israele, la stampa inquina e i giornalisti avvelenano i pozzi

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Gerusalemme, 2 feb 2010 – C´è molta ´somiglianza´ tra il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi e il premier israeliano Benjamin Netanyahu. Non condividono solo la stima che hanno l´uno dell´altro e il coinvolgimento nelle questioni di geopolitica in Medio Oriente, ma anche rapporti (difficili) con stampa e Parlamento. A un cronista che chiedeva a Netanyahu notizie della moglie, che risulterebbe coinvolta nella scelta del prossimo ambasciatore di Israele alle Nazioni Unite, Berlusconi ha risposto al suo posto: ´Sono storielle. Voi siete bravissimi a inventarle quando non avvelenate i pozzi´. E in difesa di Berlusconi, a cui è stato chiesto del suo ´riflesso condizionato alla parola moglie´ – la settimana scorsa c´è stata un´udienza di conciliazione nella causa di divorzio Berlusconi-Lario -, è intervenuto il premier israeliano con una proposta: ´Scambiamoci la stampa!´, mentre il Cavliere scuoteva la testa sorridendo. Berlusconi non è sfuggito a un´altra osservazione sui suoi rapporti con i giornalisti: “Lei simpatizza con ogni primo ministro sotto attacco da parte della stampa?”, gli è stato provocatoriamente chiesto. Al momento dei saluti infine Netanyahu ha sottolineato la “somiglianza” tra lui e Berlusconi. Citando una “recente mozione di sfiducia” superata positivamente dal Cavaliere, il premier israeliano si è scusato perché se ne doveva andare: “Devo recarmi alla Knesset per vincere un voto analogo e sono sicuro che lo vinceremo. C´è molta somiglianza tra noi!´ (reuters)

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