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Libertà di stampa: Di Pietro sbotta con una giornalista del Tg1 poi si scusa, ce l´avevo con Minzolini

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Roma, 3 feb 2010 – ´´Il Tg1 fa domande del ca… Non ce l´ho con lei ma con il suo amico Minzolini. Fuori ci sono i lavoratori dell´Alcoa che rischiano di perdere il posto e mi fate queste domande?´´. Il leader dell´Idv Antonio Di Pietro si sfoga cosi´ al termine delle dichiarazioni alle telecamere a Montecitorio rivolgendosi ad una giornalista del telegiornale di Rai Uno. L´ex pm risponde alle domande dei cronisti sul legittimo impedimento e sul ´caso´ delle fotografie che lo ritraggono insieme all´ex funzionario del Sisde Bruno Contrada in una cena del 1992. Ma proprio una domanda della giornalista del Tg1 sul ´dossier´ (cosi´ titola il quotidiano Libero, ndr) determina la reazione di Di Pietro: ´´Parliamo di cose serie – risponde davanti alle telecamere anche se dopo preferisce ricorrere all´ironia – Prima facevo parte della Cia, poi sono passato al controspionaggio russo e sono diventato il capo dei comunisti. Sono il piu´ grande: James Tonino Bond´´. Ma e´ a telecamere spenta che arriva lo sfogo dell´ex magistrato: ´´Ma come – dice – ci sono i problemi del lavoro e mi fate queste domande del ca…?´´. ´´Condivido e rispetto la solidarieta´ espressa dalla segreteria di redazione alla quale chiedo scusa se, nell´enfasi del momento, mi e´ scappata una parolaccia´´. Lo afferma in una nota il presidente dell´Italia dei Valori, Antonio Di Pietro, che chiede anche scusa alla giornalista della testata diretta da Augusto Minzolini. ´´Ribadisco che ritenevo, e ritengo, che oggi il Tg1 avrebbe dovuto informare i cittadini soprattutto sul contenuto e sugli effetti devastanti del ddl sul legittimo impedimento. Ma, siccome il Tg1 ritiene piu´ importante che io debba giustificare una cena prenatalizia, tenutasi nel lontano 1992, in una caserma dei carabinieri, alla presenza di ufficiali di polizia, non ho difficolta´ a ripeterlo di nuovo, premettendo che sono disponibile a farlo anche davanti il microfoni del Tg1: ero a quella cena perche´ invitato dall´arma dei Carabinieri e, come me, tanti altri, tra cui il questore Contrada, semplicemente per uno scambio di auguri natalizi. Ebbi modo di andarci perche´ mi trovavo a Roma per lavoro, per un´attivita´ che svolgevo proprio in collaborazione con l´arma dei carabinieri, di cui il colonnello Vitaliano era a capo´´. ´´Tutto qui. Anzi, no! Aggiungo anche – conclude – che provvedero´ a scusarmi con la diretta interessata´´. (ansa)

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