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Giornali & veleni: Vian e Bertone ´mandanti´ per la cacciata del direttore di ´Avvenire´? La ´pratica´ Boffo-Feltri sul tavolo del Papa

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Roma, 5 feb 2010 – L´occhio attento del sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Gianni Letta, non ha perso un movimento e mancato una parola della doppia omelia pronunciata ieri nella Basilica di San Giovanni in Laterano, a Roma. Ma nelle due celebrazioni svoltesi una di seguito all´altra, la prima del segretario di Stato vaticano, Tarcisio Bertone, e la seconda del presidente della Conferenza episcopale italiana (Cei), Angelo Bagnasco, non una frase è stata detta sulla polemica che sta scuotendo i Sacri Palazzi.Eppure il Papa, da ieri, ha preso in mano in prima persona il caso Boffo, l´ex direttore di Avvenire, il quotidiano della Cei, dimessosi dopo le accuse di molestie pubblicate dal quotidiano di proprietà della famiglia Berlusconi, e rivelatesi poi infondate. Benedetto XVI ha infatti chiesto una dettagliata relazione sugli ultimi sviluppi della questione. Una richiesta esplicita, rivolta ai suoi più stretti collaboratori, sulla scia delle nuove polemiche nate dopo il pranzo ´riparatore´ di lunedì a Milano fra Dino Boffo e il direttore de Il Giornale, Vittorio Feltri. Un incontro chiarificatore, a 5 mesi dalle traumatiche dimissioni del primo.
Il Papa, nonostante l´intensità degli impegni e le udienze, si dimostra tutt´altro che assente dalla vicenda. I piani alti del Palazzo Apostolico lo descrivono anzi come ´molto attento al caso´. Ha ottenuto, ´per cercare di capire di più´, una lunga nota esplicativa dagli uffici della Segreteria di Stato. E anche per prendere – eventualmente – qualche decisione in merito. Un intervento discreto – ´ma molto, molto deciso´ – , che Benedetto XVI sta preparando nell´Appartamento papale, forse indotto dalle voci, circolate con insistenza sui giornali, secondo cui a fornire a Feltri il falso documento sarebbe stato un ´esponente istituzionale´ della Santa Sede. C´è chi si è spinto ad indicare come ipotetico ´ispiratore´ dell´iniziativa ai danni di Boffo il direttore dell´Osservatore Romano, Giovanni Maria Vian, su “mandato” del cardinale segretario di Stato Bertone. Come dire: una manovra tutta ecclesial-vaticana ordita per colpire il direttore di Avvenire e, indirettamente, indebolire l´alleanza fra i cardinali Angelo Bagnasco e Camillo Ruini, suo predecessore alla Cei: in sostanza i due più importanti esponenti del governo centrale della Chiesa italiana.
Un caso – se vero – clamoroso, che tuttavia non ha suscitato alcuna reazione ufficiale dagli organi competenti della Santa Sede. Tace la Sala Stampa vaticana, così pure la Radio Vaticana e l´Osservatore Romano. Come pure il quotidiano dei vescovi Avvenire che, nemmeno oggi, riferirà del ritorno in auge del caso Boffo-Feltri e degli scomodi risvolti che ha prodotto.
Malgrado i silenzi ufficiali, però, Papa Ratzinger ha adesso sul tavolo del suo studio la pratica Boffo-Feltri sotto forma di nota esplicativa, su cui sono stati delineati tutti i termini della questione. Benedetto XVI la sta studiando attentamente. Chiede lumi in Segreteria di Stato. Convoca nella sua residenza presuli e porporati per scambi di opinioni e punti di vista.
Nella basilica di San Giovanni stracolma di fedeli, intanto, il sottosegretario Letta, in prima fila, non si è perso una battuta dall´altare. Ma né il cardinale Bertone né il suo collega Bagnasco – i due si sono mancati solo per una manciata di minuti in canonica – successori uno all´altro nell´Arcidiocesi di Genova, hanno fatto il minimo riferimento al caso. Al bel ricevimento che ha seguito la messa per i 42 anni dell´attività della Comunità di Sant´Egidio, con una grande partecipazione popolare, il cardinale Bagnasco ha salutato con grande cordialità Vian. Grandi sorrisi e strette di mano. Ma le bocche sono rimaste cucite. (repubblica.it)——————————————–
BOFFO: MURO DI SILENZIO DA VERTICI VATICANO E CEI/BERTONE E BAGNASCO EVITANO QUALSIASI CONTATTO CON GIORNALISTI. Parola d´ordine:
silenzio assoluto sul caso Boffo. Sia dai vertici della Cei che
da quelli del Vaticano. Il segretario di Stato, card. Tarcisio
Bertone, e il presidente dei vescovi italiani, card. Angelo
Bagnasco, hanno oggi pomeriggio evitato con lo stesso impegno
ed uguale abilita´ le domande dei giornalisti sulla vicenda.
Curiosamente entrambi hanno celebrato una messa nella Basilica
di San Giovanni, a distanza di una manciata di minuti uno
dall´altro, senza tuttavia incontrarsi. Prima Bertone ha
officiato una funzione in onore di Sant´Andrea Corsini, poi
Bagnasco ha presieduto una celebrazione eucaristica per
festeggiare i 42 anni di attivita´ della Comunita´ di
Sant´Egidio.
I due, nelle voci anonime riportate da alcuni giornali in
questi giorni,sono visti su fronti contrapposti: Bertone e i
suoi collaboratori, tra cui il direttore dell´Osservatore
Romano, Giovanni Maria Vian, accusati – secondo tali illazioni-
di aver ispirato l´attacco del ´Giornale´ contro Dino Boffo,
all´epoca direttore di ´Avvenire´; Bagnasco, invece, a fianco
del suo predecessore, card. Camillo Ruini, e dell´ex timoniere
del giornale dei vescovi. Bertone e Bagnasco, dai loro ruoli
istituzionali, hanno perseverato nella linea del silenzio,
scelta sin dall´inizio nonostante il crescendo dei boatos,
rimasti finora senza una fonte con nome e cognome.
Il cardinale Bagnasco, al ricevimento offerto da Sant´Egidio
dopo la messa, ha salutato con grande cordialita´ il direttore
dell´Osservatore Romano, Vian, che poco prima aveva partecipato
alla presentazione di una mostra all´ambasciata d´Italia presso
la Santa Sede. Anche li´ bocche cucite. Vian si e´ intrattenuto
per una decina di minuti in privato a colloquio con il
´´ministro´´ della Cultura vaticano, mons, Gianfranco Ravasi, al
termine del quale nessuno dei due ha voluto commentare gli
scenari ipotizzati dai media.
Da qualche tempo, il caso, che sembrava ormai chiuso, e´
tornato a conquistare spazio catalizzando l´attenzione su chi
avesse dato l´imbeccata al quotidiano milanese. Il tutto subito
dopo la riconferma di Bertone, giunto ormai in eta´ da pensione,
nel suo ruolo di segretario di Stato, con tanto di elogio
papale, e mentre si avvicina il 22 febbraio, data in cui il
direttore del ´Giornale´, Vittorio Feltri, sara´ ascoltato
nell´ambito di un procedimento disciplinare dell´Ordine dei
giornalisti sugli articoli contro Boffo.
Le congetture hanno continuato a rincorrersi anche con
un´intervista di Feltri al ´Foglio´, in cui il giornalista
ammetteva che la sua fonte era interna alla Chiesa e poi con il
pranzo tra lui e Boffo, in un noto ristorante di Milano. Feltri
ha comunque negato di aver fatto alcun nome sul suo informatore
e ha detto di non conoscere nemmeno Bertone e Vian. (ansa)

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