Cerca
Close this search box.

Editoria: Milleproroghe chiuso, lunedì si decide su sciopero. ´Il Manifesto´, saliamo sul tetto

Condividi questo articolo:

Roma, 11 feb 2010 – Strada ormai sbarrata quella del decreto milleproroghe per scongiurare la chiusura di circa un centinaio di testate cooperative, no profit e di partito. E´ la convinzione dei parlamentari bipartisan che in questi mesi hanno portato avanti la battaglia per ripristinare – con un emendamento al milleproroghe – il diritto soggettivo di queste testate a ricevere i finanziamenti pubblici in attesa di un riordino complessivo della materia. Dopo il voto di fiducia incassato dal governo su questo decreto, sembra davvero difficile ´rimediare´ alla Camera. Per questo si cerca un´alternativa: la piu´ probabile e´ quella di riproporre l´emendamento al decreto sviluppo che sta per iniziare il suo iter parlamentare. Oggi i giornali interessati, tra cui Europa, il Manifesto, l´Unita´ hanno lanciato il loro vibrante grido d´allarme: se non venisse reintrodotto il diritto soggettivo, un centinaio di testate potrebbero chiudere i battenti e circa 4000 lavoratori perdere il loro posto di lavoro. Cosi´, parallelamente all´azione ´diplomatica´ e legislativa, si cercano forme di protesta efficaci. Beppe Giulietti (Articolo 21) plaude alla proposta del Manifesto di salire sul tetto: ´´Salire sul tetto sarebbe la risposta giusta a una giornata nera per l´informazione sia sul fronte dei tagli all´editoria che sul fronte dell´orribile regolamento sulla par condicio´´. Giulietti esprime profondo pessimismo sulla possibilita´ che si possa ancora ripristinare il diritto soggettivo nel passaggio del milleproroghe alla Camera: ´´Proprio per questo bisogna attuare delle forme clamorose di protesta. Siamo arrivati ormai alle leggi contra aziendas´´. La Federazione Nazionale della Stampa potrebbe proclamare una giornata di sciopero dei giornalisti delle testate interessate. Lunedi´ prossimo incontrera´ i comitati di redazione. Vincenzo Vita (Pd) preme sul governo e lo invita a non temporeggiare: ´´Penso che il governo in questo momento non sappia che cosa fare, e mentre cerca di decidere molte testate muoiono´´. In piu´ mette in evidenza i ´´contrasti´´ tra il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Paolo Bonaiuti e il ministro dell´Economia Giulio Tremonti: ´´Forse Buonaiuti ci rimarrebbe un po´ male a sentirselo dire pero´ in questa partita alla fine e´ stato proprio lui, sottosegretario con la delega sull´informazione e l´editoria, ad essere stato, di fatto, commissariato dal Ministro Tremonti´´. Infine, si fa sentire il Comitato di Redazione di Red Tv: ´´Rincresce il fatto che la grande stampa italiana a partire da Repubblica al Corriere della Sera non stia dando alcuno spazio alla vicenda, piu´ preoccupati dal provvedimento sulla par condicio e tranquillizzati dal fatto che tanto continueranno a prendere i rimborsi dallo Stato. La liberta´ e la democrazia valori di cui spesso questi giornali si sono fatti portatori, sono in questo modo derubricati a diritti privati e divengono cosi´ privilegio dei piu´ forti´´. (ansa)

Il network