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Libertà di stampa: avanti tutta con il ddl intercettazioni, più vincoli per concederle e carcere a chi le pubblica

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ROMA, 21 feb 2010 – Avanti tutta col ddl sulle intercettazioni: il ministro della Giustizia Alfano conferma quanto promesso ieri dal premier. Una posizione quella del Guardasigilli appoggiata da tutto il Pdl mentre la Lega ha evitato di intervenire. Le opposizioni confermano la loro contrarieta´ al testo, che viene visto come una rivincita contro la magistratura, dopo l´avvio dell´inchiesta sulla protezione civile. La polemica si preannuncia dura in vista del 3 marzo, quando riprendera´ l´esame…………………………………………………………………….. Per intercettare qualcuno occorre dimostrare «evidenti indizi di colpevolezza». Carcere per i giornalisti che pubblicano intercettazioni delle quali è disposta la distruzione. Gli atti di indagine potranno essere pubblicati solo «per riassunto» cioè senza virgolettati. Sono le novità più rilevanti introdotte dal disegno di legge sulle intercettazioni. Il provvedimento fu approvato dalla Camera l´11 giugno del 2009, su un testo sul quale il governo aveva posto la fiducia. PER QUALI REATI Confermato l´elenco attuale. Delitti non colposi puniti con la reclusione superiore a cinque anni nel massimo, delitti contro la Pubblica Amministrazione, delitti riguardanti, tra l´altro, droga, armi, insider trading, aggiotaggio, molestie, pedofilia. Ma per autorizzarle il giudice dovrà avere in mano «evidenti indizi di colpevolezza» dell´indagato e non più «gravi indizi di reato». Per i reati di mafia e terrorismo basteranno però «sufficienti indizi di colpa». PER QUANTO TEMPO Viene introdotto il limite massimo di 30 giorni, prorogabili per altri due periodi di 15 giorni l´uno. In tutto, quindi, 60 giorni. Per i reati di mafia e terrorismo questi limiti non valgono. L´ARCHIVIO Le intercettazioni dovranno essere conservate in un archivio riservato della procura. DIVIETO DI PUBBLICAZIONE Vietatissimo pubblicare intercettazioni delle quali è stata disposta la distruzione: si rischiano da 6 mesi a 3 anni di carcere. Stesse pene se si pubblicano intercettazioni che riguardano persone estranee all´inchiesta. Divieto di pubblicare il contenuto delle intercettazioni e gli atti dell´indagine prima della conclusione delle indagini preliminari. Possibile pubblicare un riassunto. Il giornalista che sgarra rischia 30 giorni di carcere, l´editore 465mila euro di multa. TV Le immagini video dei processi saranno autorizzate solo se le parti acconsentono. (ansa)

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