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L´Asr contro i tagli
alla piccola emittenza

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La conclusione della vicenda dei finanziamenti all´editoria, con l´approvazione del decreto cosiddetto Milleproproghe, lascia sconcertati. Se da un parte non possiamo che prendere atto di un gesto di equità con il parziale ripristino del diritto soggettivo per le testate di idee, di partito e in cooperativa, dall´altra esprimiamo la nostra più ferma contrarietà al taglio delle provvidenze per l´emittenza televisiva e radiofonica locale e per la stampa all´estero. Una decisione scellerata e inutile. Si penalizza un settore fondamentale per l´informazione nel nostro Paese che, oltretutto, è fra i più colpiti dalla fase recessiva dell´economia che dispiega anche nel 2010 i suo devastanti effetti. Lo si fa risparmiando una cifra che varia dai 4 agli 8 milioni di euro, quando vorremmo rammentare, ne sono stati sperperati oltre 850 per comprare dosi di un vaccino, quello per il virus H1N1, rimasto in gran parte invenduto.
Tutto questo proprio nel momento in cui andrebbe, viceversa, rafforzata la tenuta di quell´informazione “di prossimità” che, nell´epoca della globalizzazione mediatica, rappresenta un servizio indispensabile ai cittadini, alle piccole e medie comunità. L´Associazione Stampa Romana è fortemente preoccupata anche e soprattutto dell´impatto che questo taglio può avere sul mercato del lavoro. Sono a rischio centinaia di posti di lavoro, professionalità costruite faticosamente. Il pericolo è rigettare nell´ombra del sommerso un mondo che, con tutti i suoi limiti, il contratto Fnsi-Aeranti Corallo, aveva riportato alla luce di un sistema di regole su cui costruire corrette relazioni sindacali. Ne ci rassicurano le dichiarazioni del sottosegretario Bonaiuti sull´iter della riforma dell´editoria, ricordando che il governo già all´inizio del 2009 aveva promesso di convocare gli Stati generali del settore, annuncio che non ha trovato riscontro fino ad oggi.
Bene ha fatto il segretario della Fnsi, Franco Siddi, a dichiarare che la mobilitazione continua e a sottolinea come i tagli segnino un´inaccettabile e, a nostro avviso anticostituzionale, discriminazione contro i deboli. Ora quella mobilitazione va organizzata e sostenuta. Chiediamo alla Fnsi di valutare tutte le iniziative possibili. La prima potrebbe essere una giornata di riflessione che, attraverso un ponte radio-tv, metta in network la piccola emittenza con interventi, comunicati e quant´altro. La seconda un´assemblea nazionale dei colleghi del settore.

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