Roma, 22 mar 2010 – Un ´annus horribilis´, iniziato con l´allarme conti per la crisi della raccolta pubblicitaria e con i primi scontri su Annozero e culminato nelle polemiche sullo stop ai talk show in ossequio alla par condicio e sull´inchiesta di Trani. Il cda della Rai compie un anno giovedi´ 25 marzo e si prepara ad affrontare spaccato, mercoledi´ 24, il passaggio forse piu´ delicato: sul tavolo arrivera´ infatti la richiesta di dimissioni del direttore generale Mauro Masi, formalizzata dai consiglieri Nino Rizzo Nervo e Giorgio Van Straten. Un affondo contro il quale i consiglieri di maggioranza hanno reagito facendo quadrato attorno a Masi, coinvolto nelle intercettazioni telefoniche legate al caso Rai-Agcom, mentre il presidente, Paolo Garimberti, ha auspicato che si faccia ´´il piu´ rapidamente possibile chiarezza´´ sulla vicenda. Sullo sfondo resta l´ipotesi di un´indagine interna sul dg. Ma la spaccatura al settimo piano di Viale Mazzini emerge fin dai primi giorni di vita del nuovo vertice. Giusto il tempo per rallegrarsi per l´informazione sul terremoto dell´Aquila e scoppia la prima grana Santoro: nel mirino di Annozero, la mancata pianificazione territoriale della protezione civile. Masi ordina un immediato riequilibrio e sospende il vignettista Vauro. Chiuso il caso, si aprono capitoli altrettanto spinosi: i conti, il rinnovo del contratto con Sky per i canali di RaiSat e le nomine, punto sul quale – come da copione – le frizioni si aggravano, con l´opposizione che parla di puzzle disegnati a palazzo Grazioli, a casa di Berlusconi. La prima tornata arriva il 20 maggio – Augusto Minzolini al Tg1, Mauro Mazza a Raiuno e quattro vice dg Gianfranco Comanducci, Lorenza Lei, Giancarlo Leone e Antonio Marano – e in cda si consuma il primo strappo: i consiglieri di minoranza Rizzo Nervo, Van Straten e De Laurentiis lasciano la riunione prima del voto, Garimberti vota a favore con tutti gli altri. Per le nomine successive bisognera´ aspettare luglio: il 16 Eugenio De Paoli approda a Rai Sport (all´unanimita´), il 23 tocca a Mario Orfeo al Tg2 (sempre all´unanimita´) e a Massimo Liofredi a Raidue (sei si´ e no trasversale di Rizzo Nervo, Van Straten e del consigliere di area Lega Bianchi Clerici). Con Sky e´ rottura: a mezzanotte del 30 luglio i canali di RaiSat scompaiono dal telecomando della tv satellitare, dopo un tira e molla snervante. Ma chi pensa che si tratti del preludio all´addio di Viale Mazzini a Sky, al momento e´ stato smentito: Raiuno, Raidue e Raitre sono ancora sulla piattaforma di Rupert Murdoch. Il 3 agosto, poi, il cda vara le nomine per la radiofonia e per Rai Corporation, ma Garimberti si astiene. Dopo la pausa estiva, le schermaglie al vertice di Viale Mazzini investono un tema caldo come l´informazione: in primo piano, lo slittamento della prima puntata di Ballaro´ per fare spazio a uno speciale Porta a porta sulla consegna delle prime case ai terremotati d´Abruzzo, ospite il premier; lo stop ai contratti di Annozero; le nomine al Tg3 e a Raitre. Nel primo caso l´accordo si trova il primo ottobre, con il voto unanime del cda per Bianca Berlinguer. Alla sostituzione di Paolo Ruffini con Antonio Di Bella si arrivera´ invece solo il 25 novembre: otto si´, contrario Rizzo Nervo. Ruffini, che poi fara´ causa, aspetta indicazioni sulla sua ricollocazione. Nel frattempo scoppia il primo caso Minzolini, con l´editoriale contro la manifestazione per la liberta´ di stampa. Il 2010 per il cda si apre sul fronte conti: il budget di previsione parla di uno squilibrio di circa -118 milioni di euro (a fronte di un tendenziale di circa -245 milioni), grazie al risanamento gia´ avviato. Scoppia poi il caos par condicio: il braccio di ferro con la Vigilanza, autrice del contestato regolamento che ingessa i talk show, la sospensione degli approfondimenti nonostante la levata di scudi dei conduttori e lo stop del Tar all´analogo regolamento per le tv private. Il resto e´ storia di questi giorni: nella bufera delle intercettazioni dell´inchiesta di Trani finiscono prima Minzolini, poi Masi, in particolare per le affermazioni che avrebbe fatto sulla rimozione di Ruffini dalla guida di Raitre. Se ne parla mercoledi´. (ansa)