Parigi, 6 apr 2010 – Alcuni giornalisti hanno denunciato alla polizia una rete di pedofili sul web sui quali stavano conducendo un´inchiesta e scoppia la polemica in Francia. Oggi l´opinione pubblica francese si divide sulla vicenda, in cui i cronisti si trasformano in poliziotti, tanto piu´ che e´ la seconda volta in pochi giorni che si verifica un fatto simile Oltralpe. La settimana scorsa la polizia francese aveva smantellato un grosso traffico di droga a Tremblay, nella regione di Parigi, dopo il passaggio sul posto di una troupe di Tf1. Il reportage shock sulla pedofilia va in onda questa sera su France 2 ma se ne discute da giorni. Al centro dello scandalo ci sono l´agenzia di stampa Capa Presse ed il suo presidente, Herve´ Chabalier. Per un anno, i cronisti dell´agenzia hanno indagato sulla pedofilia online in Francia ed in Canada. Su internet hanno inventato l´identita´ di una ragazzina di 12 anni. In questo modo sono entrati in contatto con pedofili o presunti tali, li hanno incontrati, filmati ed intervistati con telecamere nascoste. Alla fine hanno scelto di comunicarne i nomi alla polizia e 23 persone sono state arrestate. ´´Non si tratta di denuncia, ma di segnalazione. Siamo giornalisti, ma prima di tutto cittadini´´, si giustifica oggi Chabalier intervenendo sulla pagine di Liberation. ´´Il vero problema e´ la pedofilia´´, dice il giornalista che ha fondato Capa nel 1989: in Francia piu´ di un bambino su tre e´ contattato da uno sconosciuto su una chat. ´´Quando si sa che dei ragazzini saranno vittime di predatori sessuali – spiega – si deve intervenire´´. Lo dice anche il codice penale che sanziona chi, a conoscenza di crimini e di violenze subite da minori, non li denunciano alle autorita´. Ma non tutti sono d´accordo con la scelta del presidente della Capa. Voci contrarie si levano facendo appello alla deontologia professionale che vuole che un giornalista protegga le sue fonti e non si sovrapponga alla polizia. Quella del sindacato nazionale dei giornalisti (SNJ) innanzitutto che grida allo scandalo: ´´Quando un giornalista svolge la sua professione, e´ la legge sulla protezione delle fonti che si applica´´, ha detto a Liberation il segretario generale del SNJ, Dominique Pradalie´. Altri sindacati dei giornalisti denunciano inoltre il metodo stesso della telecamera nascosta. Si allinea Liberation, scrivendo in un suo editorale che Capa ´´non ha rispettato le regole fondamentali della professione´´. (ansa)