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I Caso e Il clandestino
un episodio di "malaeditoria"

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L´Associazione Stampa Romana, anche alla luce dell´arresto di  Giangaetano e Fabio Caso, padre e figlio, esprime ancor più profonda preoccupazione e contrarietà per la situazione del quotidiano Il Clandestino editato da Fabio caso (già protagonista della fallita operazione Dieci)  con i fratelli Crespi (i sondaggisti Luigi e Ambrogio). Partita a Roma il 24 novembre scorso, la pubblicazione è stata chiusa improvvisamente e inspiegabilmente il 18 marzo dopo una furibonda lite con i soci.
Una decisione unilaterale dell´editore che è avvenuta al di fuori delle leggi e delle prassi e che rischia lasciare per strada l´intera redazione, al momento sprovvista anche del paracadute degli ammortizzatori sociali. Non è la prima volta, purtroppo, che il nome di Caso si sposa a fallimentari operazioni editoriali che vengono poi pagate dai lavoratori dipendenti.
L´Associazione Stampa Romana ha dato mandato ai suoi legali di tutelare i giornalisti di fronte a questo ennesimo caso di “mala editoria”. L´Asr monitorerà la situazione anche alla luce degli odierni sviluppi giudiziari che pregiudicano, al momento, l´apertura di un tavolo di confronto. Ci auguriamo che qualcuno senta il bisogno di dare comunque una rappresentanza giuridica alla società editrice, anche per mettere in sicurezza i lavoratori coinvolti in questa triste vicenda.

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