Perugia, 22 apr 2010 – ´´Mi e´ stata fatta una grande porcata´´. Tiziana Ferrario parla della sua rimozione dalla conduzione del Tg1 delle 20 solo alla fine e solo su sollecitazione della collega di Repubblica Laura Laurenzi, che le aveva chiesto quando sarebbe tornata a guidare il telegiornale: ´´Non lo so, non dipende da me´´, le ha risposto la Ferrario, parole accolte da un caloroso applauso dai giovani aspiranti giornalisti che affollavano la Sala dei Notari di Perugia per la tavola rotonda ´Donne, media e potere´, nell´ambito del Festival del giornalismo, in corso a Perugia. All´incontro, moderato da Angelo Mellone, del Tempo, hanno partecipato anche Cristina Sivieri Tagliabue del Sole 24 ore e Maria Laura Rodota´ del Corriere della Sera. Un dibattito sulle donne e sul loro rapporto con l´autorita´ e il mondo del giornalismo iniziato da una ricerca della Sivieri Tagliabue sulle firme rosa presenti sulle prime pagine di 14 quotidiani domenica scorsa: i piu´ ´virtuosi´, quattro, ne hanno il 20 per cento. Poi a scendere sempre piu´ giu´, fino allo zero per cento di tre quotidiani. Poche firme rosa in prima pagina e poche firme rosa ai livelli decisionali dei quotidiani: solo due direttori, Concita De Gregorio dell´Unita´ e Flavia Perrina del Secolo d´Italia. In redazione – ha detto la Rodota´ – le donne stanno in gran parte al desk, a fare cucina, a occuparsi di cose leggere, piu´ frivole, poche quelle che sono alla console. Tiziana Ferrario, intervenuta alla tavola rotonda per il Comitato scientifico dell´associazione Articolo 21, ha citato i dati di una ricerca europea: le donne sono un terzo dei giornalisti, ma solo il 3% stanno ad alti livelli. In Italia – ha osservato la giornalista del Tg1 – le donne devono scegliere a un certo punto, fra la professione e la loro vita familiare, perche´ non c´e´ una struttura organizzativa e sociale – a differenza di altri paesi europei – che le puo´ aiutare e sostenere. Le giornaliste – ha aggiunto la Laurenzi – hanno anche il carico di figli, mariti, famiglie. (ansa)