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Cronaca: crisi Grecia, decine di giornali e tipografie a rischio chiusura

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Atene, 30 apr 2010 – Ogni giorno in Grecia si pubblicano oltre 250 quotidiani tra i 28 a tiratura nazionale passando per quelli piccoli e piu´ limitati come diffusione geografica. Ma, a causa della crisi finanziaria abbattutasi sul Paese, almeno la meta´ di questi giornali, oltre a decine di riviste, rischiano la chiusura nei prossimi mesi con il conseguente licenziamento di centinaia di giornalisti e altri addetti al settore come poligrafici e tipografi. A lanciare l´allarme, parlando con l´ANSA, e´ Theodoros Benakis, un editore ateniese specializzato nella pubblicazione di quotidiani etnici, secondo cui il mondo della carta stampata greca e´ entrato in sofferenza con la crisi economica globale gia´ dal 2008. ´´E´ in quell´anno – spiega – che anche nel nostro settore sono comparsi i primi assegni postdatati e scoperti con cui i proprietari di giornali piccoli e medi pagavano le tipografie´´. ´´Con l´aggravarsi della crisi la circolazione degli assegni a vuoto e´ aumentata – prosegue Benakis – e, per un perverso ma legale meccanismo bancario, i nomi degli insolventi si venivano a conoscere solo quando la banca rimandava indietro l´assegno non incassato´´. A tutto cio´, dice ancora l´editore, si deve aggiungere il crollo dei proventi pubblicitari che – solo nella seconda meta´ dell´anno scorso – sono calati del 50% mentre si e´ chiuso pure il rubinetto della pubblicita´ statale che forniva ossigeno a giornali grandi e piccoli. Inoltre, la crisi economica, riducendo il potere di acquisto delle fasce medio-basse del Paese, ha indotto moltissimi greci a non acquistare piu´ il quotidiano – che qui costa da un euro a un euro e 30 centesimi – ed ha provocato di conseguenza il calo delle tirature e minori introiti dalle vendite. I quotidiani piu´ letti in Grecia sono Etnos (Popolo) con 76.000 copie, Ta Nea (Le notizie, 71.000 copie e 150.000 la domenica), Eleftherotypia (Stampa libera, 53.000) e Kathimerini (Ogni giorno, 47.000). ´´Negli ultimi due mesi, pero´ – ha detto Erasmos, che lavora in una delle due edicole della centrale piazza Kolonnaki – le vendite dei giornali sono calate del 30%. E caleranno ancora – prevede – dopo i nuovi tagli del governo su stipendi e pensioni´´. Ma sulla flessione delle vendite ha pesato molto anche la diffusione di internet: recenti dati hanno rivelato infatti che ormai i 10% dei greci consulta le edizioni in linea dei giornali o altri siti d´informazione. Ad aggravare la crisi dei giornali e´ arrivato, tre mesi fa, l´aumento dal 19% al 21% dell´Iva sulla carta, gli inchiostri e le lastre di zinco per la stampa. Imposta che presto passera´ al 23%. L´inevitabile crisi della carta stampata in Grecia – conclude Benakis – portera´ con se´ pesanti ricadute non solo con la disoccupazione di migliaia di giornalisti ma anche degli addetti ai settori collegati delle aziende tipografiche, di allestimento e di distribuzione dei giornali sino all´ultimo anello della catena rappresentato dagli edicolanti. (ansa)

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