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Etica & professione: Fini, lo sfruttamento dei giornalisti spacciato per inevitabile flessibilità

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Varese, 30 apr 2010 – Il presidente della Camera Gianfranco Fini, parlando agli studenti dell´universita´ dell´Insubria e affrontando i temi relativi alle nuove tecnologie e a i nuovi mezzi di informazione, ha sottolineato come ci sia anche dello sfruttamento nel lavoro dei giornalisti. ´´In molti casi – ha spiegato Fini parlando di cio´ che oggi viene richiesto ad un giornalista con le nuove tecnologie – si arriva a forme di sfruttamento che sono presentate come inevitabile flessibilita´._________________________________________________________INFORMAZIONE: FINI, NON ETNICIZZARE REATO E NOTIZIE. ´´L´articolo 3 della nostra costituzione, se letto bene, spiega anche che non e´ possibile etnicizzare il reato e le notizie´´. Lo ha detto il presidente della Camera Gianfranco Fini parlando agli studenti dell´universita´ dell´Insubria. ´´Sara´ difficile trovare su un giornale il titolo ´Balordo di Varese scippa una magrebina´, sara´ piu´ facile invece trovare ´Magrebino scippa una signora´. Bisogna fare attenzione perche´ spesso l´informazione crea anche la formazione´´. Fini, parlando agli studenti di giornalismo, ha quindi ammonito: ´´Ricordatevi che la penna e il microfono sono come una spada. Possono difendere l´inerme dall´arroganza del potere ma anche offendere l´inerme senza neppure rendersene conto´´. Il presidente della Camera ha quindi affrontato il tema relativo alla crisi del giornalismo non solo italiano. ´´Sempre piu´ spesso sia nei servizi scritti che in quelli televisivi non si risponde alle cinque domande del giornalismo che ci sono sempre state insegnate. Il mondo e´ cambiato e allora prevale il retroscena e l´interpretazione. Molto spesso si parla del colore della cravatta, si ricostruiscono cose che non sono mai avvenute, si privilegiano i pettegolezzi, si attribuiscono frasi mai dette´´. Secondo Fini, comunque, non si puo´ parlare di una colpa dell´informazione: ´´E´ anche la politica che deve cambiare. Quando l´informazione si rendera´ conto che il modo di fare politica e´ cambiato ne prendera´ atto e non dara´ piu´ spazio a un certo modo di fare giornalismo´´. Fini ha fatto l´esempio di un triangolo i cui vertici sono formati dalla politica, dalla societa´ civile ma anche dall´informazione´´._____________________________________________________´´Nonostante tutto preferisco l´informazione politica che c´e´ oggi´´. Lo ha affermato il presidente della Camera Gianfranco Fini parlando agli studenti della facolta´ di scienze della comunicazione all´Universita´ dell´Insubria a Varese, a proposito dell´informazione politica di questi anni. ´´Preferisco – ha detto Fini – leggere il retroscena inventato, il virgolettato immaginato piuttosto delle veline che un tempo venivano passate al giornalista moderato che le leggeva in tv con lo sguardo imbambolato´´. Fini a proposito dell´informazione politica degli anni scorsi ha quindi raccontato: ´´Per non parlare del pastone politico dove a ogni partito, a seconda dell´importanza, veniva assegnata una, due o tre righe. Quella non era informazione politica´´. Secondo il presidente della Camera: ´´Oggi ci sono molti problemi ma io non rimpiango i bei tempi andati. In televisione spesso mostrano le vecchie tribune politiche. Erano noie mortali´´. _____________________________________________________________________´´C´e´ la liberta´ di disinformazione´´. Lo ha detto il presidente della Camera Gianfranco Fini parlando agli studenti dell´universita´ dell´Insubria. ´´Questo – ha spiegato – vale per la politica e per l´informazione. Anzi, molte volte la politica fa solo della propaganda alimentando cosi´ la disinformazione´´. Il presidente della Camera Gianfranco Fini si e´ dichiarato favorevole al finanziamento dei giornali di partito. ´´Si dovrebbe dire – ha spiegato Fini – che con il denaro pubblico non si dovrebbero finanziare giornali ma io non sono d´accordo. Ci sono testate storiche che rappresentano magari una nicchia e un dissenso e in qualche modo fanno anche parte dell´identita´ nazionale´´. Secondo il presidente della Camera per queste testate e´ sbagliato limitarsi a parlare di ´´legge del mercato´´. ´´E´ vero pero´ – ha aggiunto Fini – che ci sono testate che ricevono denaro pubblico perche´ collegate a qualche parlamentare. Credo che in quei casi sarebbe necessario rivedere le regole´´. Fini ha anche parlato delle polemiche recenti in relazione ai costi postali per l´editoria: ´´Ci sono testate che sono grandi imprese e non vedo perche´ dovrebbero essere agevolate´´. ´´E´ anche necessario – ha aggiunto – rivedere tutte le testate finanziate perche´ c´e´ il dubbio che alcune non esistano piu´´´. Secondo Fini, uno dei veri problemi dell´editoria italiana e´ la mancanza del cosiddetto editore vero´´. _______________________________________________________________´´E´ necessario aprire un dibattito sull´opportunita´ o meno di tenere in vita l´ordine dei giornalisti visto che e´ cambiato tutto´´. Lo ha affermato il presidente della Camera Gianfranco Fini parlando agli studenti dell´universita´ dell´Insubria e, in particolare, del ruolo del giornalista nel rapporto non solo con la politica. ´´La societa´ – ha spiegato – dimostra di non avere una grande fiducia nella politica. Pero´ anche l´informazione non e´ messa molto bene visto che secondo un rapporto del Censis in Europa ha un consenso pari al 40% mentre in Italia e´ al 36%´´. Secondo Fini, che ha citato Corso Bovio, la deontologia per il giornalista e´ ´´virtuale´´ perche´ e´ ´´un anarchico´´ che cerca la verita´. Il presidente della Camera ha pero´ sottolineato che: ´´La liberta´ del giornalista non deve mai confliggere con la liberta´ di altri. Il diritto garantito dall´articolo 21 della Costituzione sulla liberta´ di espressione non puo´ confliggere, per esempio, con la liberta´ di parlare e di avere garantita la segretezza della comunicazione. Non dimentichiamo che secondo l´articolo 3 della costituzione tutti i cittadini hanno la stessa dignita´ e questo non va dimenticato quando i giornalisti scrivono dei soggetti deboli come i bambini, le donne e le minoranze. E´ la ragione per la quale bisogna ragionare sulle conseguenze di una eccessiva spettacolarizzazione dell´informazione´´. (ansa)

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