Roma, 11 mag 2010 – La Commissione Giustizia del Senato ha proseguito oggi le votazioni sugli emendamenti al ddl intercettazioni esaminando finora circa un terzo degli oltre 400 emendamenti e subemendamenti presentati da maggioranza e opposizione. I lavori procedono in un clima di contrapposizione tra la maggioranza che preme perche´ il ddl sia messo presto in calendario per l´Aula, se possibile gia´ dalla prossima settimana, e il Pd che frena denunciando ´´un pressing del Pdl´´ come ha detto Anna Finocchiaro raccontando il braccio di ferro andato in scena alla Conferenza dei capigruppo. ´´Abbiamo posto la questione – ha riferito Gaetano Quagliariello, vicepresidente del gruppo Pdl – della necessita´ di completare presto l´iter del provvedimento, che e´ al Senato da un anno. La prossima settimana scade il decreto incentivi, ma subito dopo si puo´ portare il ddl in aula´´. ´´Mi sembra – ha obiettato Anna Finocchiaro che segue personalmente i lavori della commissione – che siamo ben lontani dall´aver sciolto i nodi principali del provvedimento. Intanto da parte del governo arrivano, anche oggi, segnali considerati di disponibilita´ al confronto pur difendendo l´impianto generale del provvedimento che comporta un giro di vite sull´ uso delle intercettazioni. E´ stato lo stesso Guardasigilli Angelino Alfano, presente in Senato per l´avvio dell´ iter legislativo del ddl anticorruzione dell´ esecutivo alla commissione Affari Costituzionali ha dire che ´´se in concreto c´e´ spazio per migliorare il testo´´ il governo e la maggioranza ´´sono pronti a farlo´´ perche´ ´´siamo una coalizione composta da persone ragionevoli e concrete´´. Il ministro ha auspicato che ´´si vada oltre gli ideologismi e il muro contro muro´´ ma ha anche ribadito che la nuova disciplina sulle intercettazioni deve ´´garantire il principio dell´ art 15 della Costituzione sul diritto del cittadino alla privacy´´ e deve esser licenziato dal Parlamento ´´per giugno´´ calcolando anche il ritorno alla Camera dopo le modifiche apportate al Senato. Negli ambienti del Pdl si fa notare che la volonta´ a migliorare il testo c´e´ e si fa l´esempio del subemendamento presentato venerdi´ scorso dal relatore Roberto Centaro, ribattezzato ´´salva- Iene´´ dove nell´ ambito delle registrazioni fraudolente si stabilisce che non e´ perseguibile il giornalista professionista autore di una registrazione fatta all´ insaputa della persona interessata, purche´ venga utilizzata a fini di cronaca. Per l´opposizione, come dice il capogruppo dell´Idv Felice Belisario, ´´si tratta di un miglioramento marginale che, guarda caso, va a vantaggio di trasmissioni Mediaset di successo come ´´Striscia la notizia´´ e ´´Le jene´´. Intanto, il ddl anticorruzione e´ stato ufficialmente incardinato nelle commissioni congiunte Affari costituzionali e Giustizia del Senato, che nel pomeriggio ne hanno avviato l´esame. Il Guardasigilli, dopo che nei giorni scorsi i finiani hanno parlato di un ddl accantonato, ha assicurato che presiedera´ personalmente il suo ´cursus parlamentare´: ´´Non voglio – ha detto – che si perda tempo anche perche´ il ddl e´ stato fortemente voluto dal governo e dal presidente Berlusconi´´._________________________________________________________ FIEG-FNSI, NO LIMITAZIONI AL DIRITTO CRONACA. In occasione della discussione al Senato della Repubblica del disegno di legge sulle intercettazioni, la Federazione italiana editori giornali e la Federazione nazionale della stampa ´´si uniscono nel rinnovare al Parlamento e a tutte le forze politiche l´appello a non introdurre nel nostro ordinamento limitazioni ingiustificate al diritto di cronaca e sanzioni sproporzionate a carico di giornalisti ed editori´´. ´´Il testo all´approvazione dell´Aula del Senato – sottolineano Fieg e Fnsi in una nota congiunta – e´ ancora piu´ restrittivo di quello gia´ negativo (RPT gia´ negativo) approvato dalla Camera dei deputati. Viene imposto, infatti, il divieto di pubblicare il contenuto, anche per riassunto, di tutti gli atti d´indagine, anche se non piu´ coperti da segreto, fino alla chiusura delle indagini. Si tratta di previsioni che nulla hanno a che fare con la pubblicazione delle intercettazioni e che intervengono in modo sproporzionato impedendo di fatto il diritto di cronaca giudiziaria sancito dalla Costituzione italiana e dalla Convenzione europea dei diritti dell´uomo. Il divieto di pubblicazione non e´ giustificato ne´ dalla protezione dell´attivita´ investigativa, perche´ si tratta di atti non piu´ coperti da segreto, ne´ dalla tutela della riservatezza delle persone, perche´ si tratta della notizia di atti d´indagine tipicamente oggetto del diritto di cronaca giudiziaria´´. ´´Gli editori e i giornalisti – continua la nota – concordano sulla necessita´ che sia tutelata la riservatezza delle persone, soprattutto se estranee alle indagini, ma denunciano con forza l´inaccettabilita´ di interventi che porterebbero ad un risultato abnorme e sproporzionato: impedire la cronaca di eventi rilevanti per la pubblica opinione, quali le indagini investigative, imponendo il divieto di pubblicare la notizia di atti non segreti. Allo stesso effetto di limitazione della libert… di informazione portano le previsioni del disegno di legge che introducono pesanti sanzioni nei confronti dei giornalisti e la responsabilita´ oggettiva a carico dell´editore, per la pubblicazione di notizie di cronaca interdette dalla nuova normativa, responsabilita´ che verrebbe ad aggiungersi, e in modo confuso, a quella del direttore di giornale´´. ´´E´ necessario – concludono Fieg e Fnsi – salvaguardare il diritto di cronaca e di libera informazione. Occorre tutelare la funzione della stampa e del giornalista. L´Italia deve restare in linea con la propria tradizione e con i principi europei e delle nazioni piu´ evolute´´. (ansa)