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Legge Bavaglio: dai finiani stop all´ipotesi fiducia. Pd e Idv promettono "battaglia durissima"

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Roma, 22 mag 2010 – ´No al voto di fiducia´ sul ddl intercettazioni e attenzione al pericolo ´dell´espatrio delle notizie´, vale a dire la pubblicazione su tv e giornali stranieri di quei fatti di cui non si potrà parlare sulla stampa italiana. Perché allora sì che sarà dura gridare al complotto. Arriva dal centrodestra, per voce di Carmelo Briguglio, vicepresidente dei deputati Pdl, finiano, il nuovo altolà alla “legge-bavaglio” contro la quale l´Idv e il Pd promettono ancora battaglia durissima. Sull´ipotesi fiducia, secondo Umberto Bossi, i tempi non sono ancora maturi: “finora non è stata ventilata, se ne parlerà in Consiglio dei ministri”. ——– Briguglio contro la fiducia.———– L´esponente finiano, in un articolo su ´Generazione Italia´, lancia l´ennesimo allarme: “Secondo noi – spiega – va evitato un altro grave errore politico che si chiama voto di fiducia. Lo diciamo con chiarezza e per tempo. La legge sulle intercettazioni, per sua natura, deve avere un percorso squisitamente parlamentare, tormentato quanto si vuole, ma senza rischio di interventi liquidatori e ultimativi da parte del governo”. “Si conceda al Parlamento, all´opposizione ma anche alla maggioranza, alle categorie interessate, ai cittadini tutto il tempo necessario per discutere e trovare mediazioni sul testo. Non è – osserva – una settimana di dibattito in più che può vanificare l´esito finale”. E ancora. “Cosa accadrebbe – si chiede Briguglio – se ciò che dovesse essere vietato al Corriere della sera, a Repubblica o ai telegiornali Rai e Mediaset dovesse trovare ampia ospitalità su Le Monde, sul Times o sui grandi media internazionali a cominciare dal network di mister Murdoch? Che faremo dinanzi al fenomeno inedito dell´espatrio della notizia? Grideremo al complotto?”. E richiamandosi all´ avvertimento formulato ieri dal sottosegretario alla Giustizia Usa Breuer 5: “La voce critica verso la nuova normativa di un esponente del governo americano in visita in Italia costituisce motivo di seria riflessione. La legge sulle intercettazioni ha bisogno di altri correttivi. Basta un granello di buonsenso. Il Pdl deve adoperarlo”.——— Bossi frena ———— L´ipotesi che il governo decida di porre la fiducia per far passare il ddl sulle intercettazioni al Senato e alla Camera non è però ancora stata ventilata in consiglio dei ministri. Lo precisa il leader della Lega, Umberto Bossi, parlando a margine del 158esimo anniversario della fondazione della polizia a Villa Panza. Bossi dice di non sapere se l´esecutivo deciderà di porre la fiducia al provvedimento: “E´ una cosa di cui si parlerà in Consiglio dei Ministri, per adesso non si è ventilata”.——— Di Pietro e Pd in campo.———— “Siamo pronti a tutto per difendere la democrazia ed evitare che il ddl sulle intercettazioni diventi legge”, dice Donadi, dell´Idv. “Sarebbe un colpo letale per le regole democratiche, un aiuto alle mafie e l´ultimo mattone per la costruzione di un fascismo mediatico. Continueremo a batterci in Parlamento e nelle piazze – aggiunge – e se necessario porteremo il caso in Europa e nelle sedi internazionali. La nostra opposizione in questa battaglia di libertà sarà durissima”. Stessa assicurazione (“battaglia durissima”) da parte del capogruppo del Pd alla Camera Dario Franceschini, che alla platea dell´Assemblea nazionale del partito dice: “La tutela della privacy è un´altra cosa rispetto a questa legge che crea allarme internazionale per la lotta al crimine. “Vediamo se c´è davvero in Italia una destra che ritiene che la libertà dei cittadini ad essere informati e la lotta al crimine siano superiori a qualsiasi altro interesse”.———– Schifani e il confronto in Senato. ————“Ci sono delle criticità – ammette il presidente del Senato, Renato Schifani – ma mi auguro che si possano sistemare e contemperare le varie esigenze, la tutela della privacy e delle attività istruttorie e giudiziarie nei confronti di tutta la criminalità, sia quello di medio calibro che quella di grande interesse. Mi sto sforzando al massimo perché in Senato si possa realizzare il più ampio confronto possibile tra maggioranza e opposizione su questi temi così delicati”.————- La polizia sulla durata delle intercettazioni.—————- Per chi è vittima di un sospruso, non esiste la distinzione tra reati ´ordinari´ e reati ´gravi´. Così il segretario nazionale dell´Associazione nazionale funzionari di polizia, Enzo Marco Letizia, parlando dei limiti temporali all´ascolto inseriti nel nuovo dispositivo. “Rimane inaccettabile che il parlamento, pur nella sua sovranità – scrive Letizia in una nota – riduca a 75 giorni l´ascolto di utenze quando si indaga per reati che per la collettività non sono da meno rispetto ai delitti di mafia. Nel ddl intercettazioni, ad esempio, è ´grave´ chi partecipa armato a un´associazione a delinquere di tipo mafioso, punito fino a 15 anni di reclusione. Lì si può indagare fino a 24 mesi”. Ma non sarà più così – spiega – per alcune fattispecie di reati riconducibili a pedofilia, omicidio, rapina ed estorsione, scambio elettorale politico mafioso, riciclaggio. (repubblca.it)

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