Roma, 24 mag 2010 – ´Se non siete d´accordo con questo provvedimento, fatevi sentire nelle sedi competenti perchè presto sarà legge:.Si è concluso così un breve appello lanciato da Milena Gabanelli, prima della sigla di apertura della puntata di ieri sera di Report su Rai 3, in cui la conduttrice ha spiegato le possibili conseguenze del disegno di legge sulle intercettazioni in corso di approvazione da parte del Parlamento ´Se la legge fosse già in vigore – ha sottolineato Milena Gabanelli – per esempio non sapremmo nulla dello scandalo che riguarda i grandi appalti´. La giornalista ha poi ricordato che il provvedimento prevede che gli autori delle registrazioni e delle riprese effettuate senza il consenso dei diretti interessati rischieranno fino a 4 anni di carcere, a meno che non si tratti di giornalisti professionisti. “Distinzione sottile -ha aggiunto – ma di sostanza, perchè una buona parte dei giornalisti che lavorano nei programmi di inchiesta sono iscritti all´albo dei pubblicisti: non potranno più entrare dentro gli ospedali e documentare come certi medici trattano i pazienti oppure dentro i cantieri dove vengono violate le norme che riguardano la sicurezza sul lavoro”. “Siccome un´informazione completa serve a scegliere in libertà e i destinatari di questa informazione siete voi – ha concluso Milena Gabanelli – valutate, se non siete d´accordo fatevi sentire nelle sedi competenti”.____ Le notizie precedenti, Bersani: “Faremo ostruzionismo”____ “Faremo ogni forma di ostruzionismo, anche non ortodosso per bloccare la legge bavaglio”: anche il segretario del Pd, Pier Luigi Bersani, ha lan ciato ieri il suo affondo contro la legge bavaglio che vuol mettere le manette non a chi si rende responsabile di gravi reati, ma a chi scopre i colpevoli, come investigatori e magistrati e a chi racconta le loro “imprese”. Ieri si è allargato perfino al governo degli Stati Uniti l´allarme per la legge contro le intercettazioni che vuole imporre il governo italiano. Anche se è arrivata successivamente una precisazione – obbligata – sulla “non interferenza” nella legislazione italiana. Mentre Mediaset (amministrata da Pier Silvio Berlusconi) e Mondadori (sotto il comando di Marina Berlusconi) nicchiano, il Cdr delle redazioni di Mediaset ha preso – invece – posizione contro la “legge bavaglio”.____ Le preoccupazioni del governo Usa____ È molto probabile, però, che l´amministrazione Obama tema che possa sfuggire l´ideazione di reati connessi al terrorismo. Ma teme anche che diventi impossibile la lotta alla mafia e al narcotraffico. È per questo che gli Usa auspicano che le nuove norme in discussione in Italia sulle intercettazioni non compromettano “l´ottimo lavoro” che fino ad oggi hanno saputo svolgere i magistrati italiani. Ne è convinta l´amministrazione Usa di Barak Obama, secondo la quale le intercettazioni sono “essenziali per le indagini”. Ad affrontare ieri il problema è stato il sottosegretario al Dipartimento penale statunitense, Lanny A. Breuer, nel corso di una conferenza stampa all´ambasciata americana a Roma. “Quello che non vorremmo mai è che succeda qualcosa che impedisca ai magistrati italiani di continuare a fare l´ottimo lavoro svolto finora”, ha spiegato il funzionario americano. “Avete ottimi magistrati e ottimi investigatori. La legislazione finora in vigore in Italia è stata molto efficace”, ha concluso Breuer.____ Appuntamento a piazza Montecitorio____ L´appuntamento è per le 14 in piazza Montecitorio, dove è convocato il sit-in di protesta davanti al Parlamento, per esprimere il proprio dissenso contro la legge sulle intercettazioni e motivarlo davanti a un microfono nel corso della maratona oratoria in programma nel pomeriggio. Il governo annuncia che dal testo è sparito l´emendamento che aggrava le pene per i giornalisti, ma resta tutto il resto di un impianto che si traduce in un vero e proprio bavaglio alla libertà di stampa.____ La novità è la discesa in campo di Sky____ La novità, nel lungo braccio di ferro con la maggioranza è la discesa in campo anche di Sky, che ha annunciato ieri di essere pronta a ricorrere alle autorità internazionali contro il provvedimento. E oggi al suo fianco si schiera anche Luca Cordero di Montezemolo, presidente della Ferrari. “Io condivido la linea degli editori e ho visto anche come un editore serio, importante e innovativo come Sky segnali un´anomalia rispetto agli altri paesi europei”. ha affermato ai microfoni di Sky Tg 24. ____ Il comunicato di Sky: pronti a fare ricorso____ ____”Sky Italia accoglie con grande preoccupazione le norme previste dal disegno di legge sulle intercettazioni approvate ieri dalla Commissione Giustizia del Senato”: spiega un comunicato emesso nel pomeriggio di ggi dalla sezione italiana dell´azienda di Murdoch. “Queste norme – continua la nota – rappresentano un grave attacco alla libertà di stampa e di espressione, ma soprattutto costituirebbero una grande anomalia a livello europeo. Per questo motivo Sky, editore di Sky Tg 24, chiederà un intervento a tutte le Autorità internazionali competenti, anche ricorrendo presso la Corte europea dei diritti dell´Uomo”. “Il diritto a un´informazione completa – sottolinea Sky – è un diritto irrinunciabile per ogni cittadino, ma è anche un dovere fondamentale per ogni editore. Per questo motivo Sky Tg 24, che in questi anni ha sempre cercato di compiere la propria missione con la massima professionalità e imparzialità, continuerà a lavorare avendo come unico scopo quello di fornire ai cittadini un´informazione obiettiva e più completa possibile”._____ Mezza marcia indietro della maggioranza_____ Intanto la maggioranza annuncia una mezza marcia indietro. “Dopo una riunione con il ministro della Giustizia, Alfano, e con l´avvocato Ghedini, presidente della Consulta giustizia del Pdl, si è presa la decisione, ovviamente condivisa dal presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, di ritirare l´emendamento 1.2008 del relatore che che aggravava le pene per i giornalisti in caso di pubblicazione di notizie non pubblicabili”._____ Verdone: “Sono norme di tipo iraniano”_____ Persino il regista e attore Carlo Verdone definisce il provvedimento “una brutta faccenda. Sono norme di tipo iraniano, che potrebbero non farci più scoprire cosa succede in questo Paese, dove ogni giorno ce n´è una”. Rispondendo a una studentessa, durante l´incontro di stamattina alla Facoltà di Scienze della Formazione dell´Università Roma Tre, dedicato al libro “Rock around the screen”, curato da Vincenzo Esposito e Diego Del Pozzo, sul rapporto fra cinema e musica pop e rock, ha aggiunto “È vero – ha aggiunto Verdone – qualche volta si è andati oltre nell´utilizzare le intercettazioni, coinvolgendo persone che non c´entravano, ma sono stati casi limitati”. Il fatto, diretto da Antonio Padellaro, è uscito oggi con l´immagine della manette a tutta pagine e il titolo “Arrestateci tutti”._____ Un mostro che imbavaglia l´informazione_____ La norma che sta prendendo forma in questi giorni in commissione Giustizia del Senato ha l´aspetto di un “mostro”, con evidenti passaggi incostituzionali. Tanto che di fatto sancirà l´impossibilità per i giornalisti di informare e per i cittadini di sapere, violando l´articolo 21 della Costituzione, oltre a limitare fortemente la possibilità di indagare da parte dei magistrati. Anche il pm di Palermo Antonio Ingroia ha lanciato un vero e proprio appello al premier Silvio Berlusconi affinché vengano presentati dal governo “robusti emendamenti alla legge in discussione sulle intercettazioni”._____ L´appello di Ingroia_____ Il procuratore aggiunto, che si occupa delle inchieste più delicate di mafia, ha aggiunto: “Ho apprezzato molto le dichiarazioni del presidente Berlusconi quando dice, parlando del dilagare di fatti di corruzione, che “chi ha sbagliato deve pagare”. Credo anche che sia importante essere consequenziali e che occorrerebbero emendamenti alla legge se si vuole davvero che i corruttori rispondano dei reati commessi e che la magistratura possa svolgere il ruolo di tutela della collettività fino in fondo”._____ A rischio anche siti d´informazione e blog _____ “Il provvedimento proposto dal governo sulle intercettazioni telefoniche è una prova ´tecnicà di regime autoritario. Se dovesse mai passare, si porrà il problema della disobbedienza civile”. Lo dichiara Vincenzo Vita (Pd), vice presidente della commissione Cultura del Senato. “È amaro dirlo -spiega Vita- ma la coscienza lo impone. Carcere e multe per giornalisti ed editori, censura e bavaglio per l´informazione. Se ne è parlato di meno, ma il testo contiene anche una improvvida norma sui siti e sui blog, equiparati impropriamente, per ciò che riguarda le rettifiche, ai giornali quotidiani con il rischio evidente di aprire la strada a sanzioni per la maggior parte di loro insostenibili”. “Già nella seduta di ieri -ricorda l´esponente del Pd- si è avviato un chiarimento in seno alla commissione Giustizia, ma sarà necessario tornarci. Infatti -conclude- maggioranza e governo hanno voluto a tutti i costi mantenere la dizione generica di ´siti informaticì, che si presta appunto ad essere interpretata come una scure omnicomprensiva”._____ Colpiti gli editori_____ A rischio non c´è solo il buon funzionamento della giustizia, ma anche la libertà di stampa. Proprio ieri, infatti, la commissione Giustizia del Senato ha approvato una serie di emendamenti al ddl sulle intercettazioni che inaspriscono le condanne per i giornalisti e puniscono gli editori con il pagamento di una somma che potrà arrivare ai 464.000 euro. Un vero e proprio salasso che di fatto trasformerà l´editore in un controllore del lavoro del direttore e della redazione._____ Giornalisti dietro le sbarre_____ L´emendamento prevede che per la pubblicazione degli atti, vietata per legge, il giornalista rischi l´arresto fino a due mesi e il pagamento di un´ammenda dai 2.000 ai 10.000 euro. Se invece ad essere pubblicate saranno le intercettazioni, la condanna sarà sempre l´arresto fino a due mesi, ma l´ammenda aumenterà: dai 4.000 ai 20.000 euro. In più, per il giornalista, si prevede la sospensione temporanea dalla professione._____ L´emendamento D´Addario______ Nel tour de force di questi giorni è stato approvato anche il cosiddetto emendamento “D´Addario”. Secondo la norma approvata in commisione Giustizia, nessuno potrà più registrare conversazioni senza che ci sia il consenso di tutte le parti interessate. Ne fare riprese visive. Chiunque verrà condannato per riprese e registrazioni fraudolente rischia fino a 4 anni di carcere. Non dovrà rispettare questa regola chi registra per motivi legati alla sicurezza dello Stato; il giornalista professionista nell´esercizio del diritto di cronaca; e chi agisce nell´ambito di una controversia giudiziaria o amministrativa.______ Vietate le riprese televisive______ Non si potranno più fare riprese televisive di un processo senza che ci sia il consenso di tutte le parti interessate. La commissione Giustizia del Senato ha respinto tutti gli emendamenti dell´opposizione che puntavano a sopprimere questa parte del ddl intercettazioni. «In questo modo – spiega il responsabile Giustizia dell´Idv Luigi Li Gotti – basterà che una sola delle parti non dia il suo assenso che il processo non potrà più essere ripreso dalle telecamere anche se si tratterà di un procedimento rilevante per l´opinione pubblica».______ Pene per le talpe______ Chiunque riveli indebitamente notizie che riguardarano atti o documenti del processo coperti da segreto rischia il carcere da 1 a sei anni. E la norma specifica che il bersaglio è la persona venuta a conoscenza della notizia “in ragione del proprio ufficio o servizio svolti in un procedimento penale”. In questo modo si vuole punire il cancellere o il magistrato che rivelino in qualche modo notizie riguardanti questi atti o ne agveolino in qualsiasi modo la conoscenza._______ Puniti anche i cronisti________ Stessa condanna, ovviamente, tocca al giornalista che viene chiamato a rispodere in “correità con la talpa che gli ha fornito l´informazione”. Queste pene sono aumentate se il fatto riguarda comunicazioni di servizio di agenti dei servizi. La pena massima è stata aumentata dal governo a sei anni (il testo licenziato dalla Camera ne prevedeva 5) perchè così, tra l´altro, si tratta di un reato intercettabile. Chiunque pubblichi intercettazioni di cui sia stata ordinata la distruzione o che risultino estranee alle indagini potrà essere punito con il carcere da 6 mesi a 3 anni._______ Preti avvisati, mezzi salvati________ Tra i tanti emendamenti approvati, ce ne è anche uno che avvantaggia inspiegabilmente i preti. La norma varata prevede di dare immediato avviso al Vaticano se un pm intercetta un uomo di chiesa. (ilsalvagente.it)