Roma, 24 mag 2010 – Il governo aveva messo la fiducia sul testo della Camera, pertanto, e´ quello, ad oggi, che viene considerato dal ministro della Giustizia ´´il punto di equilibrio´´, la versione, insomma, alla quale si dovrebbe tornare. Il Guardasigilli Angelino Alfano usa toni molto soft prima di entrare in commissione Giustizia del Senato che deve esaminare il ddl intercettazioni. E parla di ´´possibili modifiche´´ e dell´eventualita´ di ´´trovare un compromesso´´ con l´opposizione. Prima di entrare nell´affollatissima commissione Giustizia di Palazzo Madama, il ministro si ferma davanti alle telecamere. Vuol dire che un cambiamento del testo sara´ ancora possibile, ma, soprattutto, vuole sottolineare come il governo abbia solo presentato un emendamento per trasformare gli ´evidenti indizi di colpevolezza´ in ´gravi indizi di reato´. Tutto il resto e cioe´ le modifiche che piu´ hanno fatto discutere come quella, tra l´altro, del famoso ´emendamento, cosiddetto D´Addario´ sono solo il frutto di iniziative dei singoli parlamentari del centrodestra. Quindi afferma con forza che la maggioranza non intende mettere ´´il bavaglio a nessuno´´ e ribadisce che le intercettazioni, secondo quelle che sono le intenzioni del governo e del centrodestra, si potranno effettuare ´´solo se c´e´ una buona motivazione´´ e con precisi limiti di tempo. Dopo aver ripetuto piu´ volte che il testo Camera e´ gia´ ´´un buon compromesso´´, Alfano fa capire che si potrebbe tornare alla versione del ddl licenziata da Montecitorio, ma lasciando, molto probabilmente, i ´gravi indizi di reato´ introdotti a Palazzo Madama. Per il resto l´intenzione sembra sia quella anche di eliminare le sanzioni per gli editori e di rivedere il divieto di pubblicazione degli atti d´indagine. Il Guardasigilli inoltre accenna all´ipotesi di prevedere la possibilita´ di pubblicare ´´per riassunto´´ gli atti dei procedimenti. E, per rispondere anche alle voci circolate insistentemente nei giorni scorsi, assicura inoltre che, al momento, di fiducia nessuno ha parlato. La fiducia, ha infatti detto, ´´non la mette il Guardasigilli, ma il consiglio dei ministri, e , finora, non ha trattato questo argomento´´. L´opposizione, pero´, continua nella sua protesta. Il responsabile Giustizia dell´Idv Luigi Li Gotti se la prende con il ministro che ´´dichiara prima davanti alle telecamere quelle che sono le intenzioni del governo, invece di venire ad esporle in Aula di commissione´´. Nel pomeriggio, poi, i dipietristi avevano chiesto di ritirare il provvedimento annunciando di essere gia´ pronti per raccogliere le firme pro-referendum. Il Pd, piu´ cauto, aveva ribadito che si trattava di un ´´pessimo provvedimento´´, che sarebbe stato meglio, senz´altro, ritirare. Il capogruppo dell´Udc Giampiero D´Alia, infine, aveva parlato della necessita´ di migliorare il ddl in commissione e non in Aula perche´ in questa seconda sede, sara´ piu´ complicato e meno agevole arrivare ad un vero punto di equilibrio. Per concludere l´esame del ddl intercettazioni, ormai, mancano pochi emendamenti. Ed e´ sicuro, come sottolinea Alfano, che i lavori parlamentari su questo tema si chiuderanno in commissione entro questa notte. ´´Ma noi – assicura Li Gotti – continueremo fino all´ultimo la nostra battaglia perche´, comunque sia, si trattera´ sempre di un testo scritto male e pieno di contraddizioni´´. (ansa)