Cerca
Close this search box.

Intercettazioni: tre notti di maratona tra urla e stretching. Li Gotti oratore indefesso, Centaro e Longo i più ´stoici´

Condividi questo articolo:

Roma, 25 mag 2010 – Il presidente della commissione Giustizia del Senato Filippo Berselli lo aveva fatto capire chiaramente: finche´ l´opposizione continuera´ con il suo ostruzionismo noi andremo avanti con le sedute notturne. E cosi´ e´ stato, per ben tre notti consecutive. La prima, quella del 17 maggio scorso, e´ la piu´ burrascosa. Il responsabile Giustizia Idv Luigi Li Gotti, protagonista indiscusso della tre giorni di maratona oratoria, e´ caricato a molla. Denuncia le ´´magagne´´ del ddl e se la prende con il sottosegretario alla Giustizia Giacomo Caliendo. ´´Lei – tuona a un certo punto – ha bisogno di una perizia psichiatrica!´´. Il testo, confida poi al cronista rimasto solo davanti alla commissione Giustizia al piano seminterrato di Palazzo Madama, ´´e´ il frutto di sciatteria, non ci vedo una mente diabolica´´. Ma questa sciatteria, irrompe il capogruppo Pd in commissione Silvia Della Monica, ´´impedira´ a voi giornalisti di scrivere sulle indagini e ai magistrati di indagare!´´. Siamo agli inizi e il clima e´ caldo. I senatori non sono abituati a fare le ore piccole cosi´ per la prima notte si fanno preparare un vero buffet in commissione Bilancio. Ci sono tartine, piccoli tramezzini, camerieri in livrea e qualche bottiglia di champagne ´´Veuve Clicquot´´ servito in secchiello ghiacciato. L´atmosfera fuori della commissione e´ quasi da gita scolastica, ma dentro i toni sono aspri. E gli strilli si alternano agli insulti. Verso le due pero´ la stanchezza prende il sopravvento, complice forse anche lo champagne, e il sonno ´vince´ alcuni senatori subito immortalati dal cellulare dell´implacabile Alberto Maritati (Pd) che poco prima aveva sostenuto come i ´´lavoratori dipendenti´´ abbiano bisogno di ´´un adeguato numero di ore di sonno´´. Il paragone tra i lavoratori dipendenti e i senatori scatena l´ ilarita´ di questi ultimi e la richiesta di sospendere la seduta per andare a dormire viene cassata da una sonora risata. Si finisce alle 3 e l´ostruzionismo frena l´esame del ddl. La notte seguente si ricomincia. Sempre in commissione Giustizia, ma senza buffet. Ogni tanto esce fuori il senatore Mugnai a prendere bottigliette d´acqua, ma l´organizzazione e´ piu´ sottotono. Ricevono l´ok norme importanti come il cosiddetto ´emendamento D´Addario´. E ogni volta che passa qualcosa escono Felice Casson (Pd) e Li Gotti a darne notizia. Tutti sono molto stanchi. Il legale del premier Piero Longo e il relatore Roberto Centaro pero´ resistono stoicamente alla dura prova. Il primo, a un certo punto, si cambia cravatta e si rinfresca con il dopobarba. Fuma in continuazione,ma non da´ cenno di cedimento. C´e´ chi invece stende le gambe sul divano fuori dell´aula e chi fa stretching attaccato al muro. Tanto per ´´sgranchirsi le ossa´´. Il leghista Sandro Mazzatorta non si alza mai. ´´Io – dice alla fine – sono un vero Stachanov´´. E i fatti gli danno ragione. Si termina alle 4. La terza notturna e´ la piu´ affollata. Il numero delle telecamere supera quello dei parlamentari. Il Guardasigilli Angelino Alfano ne approfitta per dire che l´intenzione e´ di tornare al testo Camera. Lo spazio davanti alla commissione pero´ e´ troppo angusto. Cosi´ per ordine di Berselli, ci si trasferisce tutti alla Difesa. L´Aula e´ piu´ grande, anche se nell´anticamera ci sono meno sedie e l´interno e´ schermato ai telefonini. Ad aggirare l´ultimo inconveniente e´ Stefano Ceccanti che, ´cronista per una notte´, fa la telecronaca dettagliata della seduta su ´facebook´. I giornalisti fuori della porta ci provano a seguirla, ma il commesso di guardia all´anticamera smorza ogni entusiasmo spegnendo il monitor sul suo tavolo. A reporter e operatori, seduti anche per terra, non resta che attendere e accontentarsi dei pochi panini gommosi rimasti, offerti da Giuseppe Valentino (Pdl). Ad addormentarsi stavolta sono alcuni cronisti subito immortalati dalle telecamere di ´Ballaro´. (ansa)

Il network