Cerca
Close this search box.

Crisi in redazione: Udine, assemblea del ´Messaggero Veneto´ boccia il piano industriale che prevede il passaggio al formato tabloid

Condividi questo articolo:

Udine, 26 mag 2010 – L’assemblea dei giornalisti del Messaggero Veneto di Udine ha bocciato il piano industriale che prevede il passaggio al formato tabloid, presentato nei giorni scorsi al Comitato di redazione dall’amministratore delegato, Marco Moroni, e dal direttore responsabile, Andrea Filippi. Lo ha reso noto lo stesso Cdr del quotidiano confermando la realizzazione di un unico centro stampa, in fase di allestimento a Gorizia, per i due quotidiani del gruppo Espresso in Friuli Venezia Giulia (Messaggero Veneto e Il Piccolo). Per il CDR, il passaggio al tabloid e le possibili sinergie con tutti i quotidiani del gruppo “comporteranno tagli all’organico giornalistico (seppur con esodi incentivati o prepensionamenti) con una riduzione prevista di sei unità”. Il piano – ha riferito il Cdr – prende in considerazione la chiusura della redazione di Gorizia, “considerata poco economica”, nonostante “i numeri siano gli stessi della redazione di Pordenone”. “La redazione – ha evidenziato il CDR – non condivide questo piano, perché non sono chiari i carichi di lavoro” e “non condivide l’arretramento sul territorio isontino”. Nell’evidenziare le modifiche nella foliazione e “i continui tagli ai compensi per i collaboratori, indispensabili per il radicamento sul territorio”, il Cdr ha ricordato che “l’Editoriale Fvg, dal 2001 alla fine dello scorso anno, ha garantito utili per 75 milioni, 35 milioni di dividendi con una rendita annua del 18%” a fronte dei quali “gli investimenti, negli anni, sono stati minimi”. “Ci chiediamo quindi – ha affermato il Cdr – se il vero piano industriale sia in realtà quello di ridurci a una redazione periferica senza rotativa, senza ufficio del personale e senza amministrazione e con seri problemi quotidiani gestionali derivanti dai tagli anche dei materiali di consumo”. Il comitato di redazione ha annunciato iniziative per “sensibilizzare, da subito, l’opinione pubblica e quindi i veri ‘padroni’ del giornale, e cioé i nostri affezionati lettori, su una manovra – che ha definito – di impoverimento del giornale che pur in assenza di una vincolante trattativa sindacale su un nuovo piano industriale ci sembra già avviato”. (ansa)

Il network