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Cronaca: Thailandia, sull´uccisione di Polenghi scambio di accuse tra Governo e Camicie rosse

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Bangkok, 26 mag 2010 – Ancora da chiarire in Thailandia le responsabilita´ sulla morte di Fabio Polenghi, il fotoreporter italiano che ha perso la vita il 19 maggio durante gli scontri tra i dimostranti delle Camicie Rosse e l´esercito thailandese. L´ambasciata italiana in Thailandia ha chiesto alle autorita´ locali di assicurare i responsabili alla giustizia, ma mentre per Bangkok il colpevole e´ da trovare tra i dimostranti, diversi altri indizi indicano che il giornalista e´ stato ucciso da proiettili sparati dai soldati. La linea del governo e´ spinta con forza dal vice premier Suthep Thaugsuban che, secondo quanto riportano il ´Washington Post´ e ´Matichon´ ha sostenuto che ´Polenghi e´ stato ucciso al fianco di un sodato thailandese a causa dell´esplosione di una granate M-79 lanciata dai dimostranti delle Camicie Rosse´. Ma secondo altri articoli, pubblicati tra gli altri dall´International Federation of Journalists e il ´Bangkok Post´, la morte di Polenghi e´ stata provocatata da ferite di proiettili allo stomaco. In un articolo pubblicato il 20 maggio dal quotidiano ´Thai Rath´, il dottore che ha condotto l´autopsia sul corpo di Polenghi ha affermato che il fotoreporter ´e´ stato ucciso da un proiettile di fucile entrato all´altezza del cuore, che ha causato problemi ai polmoni e al fegato e grossa perdita di sangue´. Thilo Thielk, corrispondente per la rivista tedesca del ´Der Spiegel´, in un racconto pubblicato sulla sua pubblicazione, ha detto che il 19 maggio era con Polenghi e non parla ne´ di granate M-79, ne´ di soldati thailandesi caduti insieme a Fabio. Thielk dice che gli e´ subito stato detto che Polenghi era morto per una ferita al cuore. (adnkronos/aki)

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