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Intercettazioni: Pdl diviso mentre spunta emendamento "salva 007". Fnsi convoca la conferenza dei cdr

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Roma, 1 giu 2010 – Sul ddl Intercettazioni la maggioranza prende tempo alla ricerca di un´intesa. E intanto il governo presenta a sorpresa un emendamento che di fatto impedisce di intercettare sempre e comunque gli agenti dei Servizi. Garantendo agli ´007´ una sorta di ´immunita´ ´´di gran lunga superiore a quella assicurata ai parlamentari´´, come osserva il vice-capogruppo del Pd al Senato Felice Casson. Il governo deposita la proposta di modifica proprio mentre la commissione Giustizia di palazzo Madama sta esaminando gli 11 emendamenti della maggioranza, con relativi sub-emendamenti, cosi´ come disposto ieri dal presidente Renato Schifani. L´opposizione protesta. Per Casson si tratta di una norma che di fatto ´´avrebbe impedito che si conoscesse il caso di Abu Omar´´. La maggioranza, comunque, nel merito del ddl resta spaccata. I finiani, riuniti a Montecitorio nello studio del presidente della Camera, chiedono sostanzialmente tre cose: che si riveda la norma transitoria (quella che prevede l´applicabilita´ del ddl ai processi in corso); che si allunghi il termine dei 75 giorni per poter intercettare; che si rendano intercettabili anche i cosiddetti reati ´satellite´ come l´usura e la ricettazione che portano di solito a scoprire quelli di mafia. Ma i berlusconiani, a Palazzo Madama insieme al Guardasigilli Angelino Alfano per il momento rispondono ´picche´. ´´Di allungare il tetto dei 75 giorni – spiega il presidente della commissione Giustizia Filippo Berselli al termine dell´incontro – non se ne parla´´. Quindi il capogruppo del Pdl Maurizio Gasparri precisa: ´´Le questioni politiche verranno affrontate nelle sedi politiche, cioe´ dagli organi di partito. Qui al Senato abbiamo solo fatto il punto sul nostro lavoro parlamentare´´. Anche sulla norma transitoria, per ora, sembra che sia muro contro muro. Dunque, come ribadisce il presidente dei senatori Udc Giampiero D´Alia, ´´il passaggio in commissione voluto da Schifani e´ servito solo a far prendere tempo alla maggioranza. Ed e´ per questo che non ci siamo andati´´. Alla seduta di commissione convocata alle 8.30 e terminata intorno alle 13 e´ successo, infatti, ben poco. I senatori del Pd e dell´Idv hanno provato ad entrare nel merito delle questioni. ´´Ma qualunque cosa provassimo a proporre – spiega il responsabile Giustizia Idv Luigi Li Gotti – ci dicevano che senza Alfano non potevano prendere decisioni´´. Insomma, incalza il presidente dei senatori Pd Anna Finocchiaro, ´´erano in attesa di ordini´´. Quindi, a un certo punto, ´´per non continuare a farci prendere in giro li abbiamo fatti votare – racconta Li Gotti – almeno il confronto potra´ tornare in Aula´´. La maggioranza cosi´ ha approvato 9 dei suoi 11 emendamenti e bocciato tutti i sub-emendamenti dell´opposizione. Solo due proposte di modifica, avverte Berselli, sono state rinviate a martedi´ (quando la commissione Giustizia tornera´ a riunirsi, prima della seduta dell´Aula fissata nel pomeriggio): la norma transitoria e quella che esclude l´obbligo dell´arresto in flagranza per gli atti di violenza su minori considerati di lieve entita´. Nell´attesa, nel centrodestra c´e´ molta fibrillazione. Come dimostra la giornata di oggi e il programma dei prossimi giorni. Dopo il voto in commissione e le riunioni separate e in contemporanea di finiani e berluscones, Alfano va a Palazzo Grazioli. E domani, sempre a palazzo Grazioli, Berlusconi riunira´ i suoi per parlare di manovra e intercettazioni. Giovedi´, infine, i due consiglieri giuridici Giulia Bongiorno e Niccolo´ Ghedini dovrebbero vedersi per mettere nero su bianco l´eventuale accordo raggiunto. Nel frattempo monta la polemica sull´emendamento ´Salva-007´.___________________________________________________________BERLUSCONI-FINI:TENSIONE ANCHE SULLE INTERECETTAZIONI. Mattinata ai Fori Imperiali per partecipare insieme alle piu´ alte cariche dello Stato alla parata in occasione della festa della Repubblica. Pomeriggio invece a palazzo Grazioli per un vertice con lo stato maggiore del partito. Giornata fitta di appuntamenti dunque per Silvio Berlusconi che, nonostante il giorno di festa, fissa una serie di incontri per fare il punto sui diversi provvedimenti in esame al Parlamento (intercettazioni e manovra economica innanzitutto) ma anche per discutere del partito, soprattutto dopo la presa di posizione del presidente della Camera Gianfranco Fini su diversi provvedimenti nodali per il governo e l´attivita´ parlamentare, a cominciare dal ddl sulle intercettazioni. Berlusconi ne discutera´ domani con i capigruppo di Camera e Senato ed i coordinatori del Pdl. Un incontro preceduto da un faccia a faccia con il ministro dell´Economia Giulio Tremonti. Il premier, riferiscono i suoi fedelissimi, avrebbe dovuto incontrare gia´ oggi nel pomeriggio il titolare del Tesoro. Colloquio rinviato per consentire ad entrambi di prendere parte al ricevimento organizzato dal Quirinale in occasione dei festeggiamenti per il 2 giugno. I rapporti con Fini ed i finiani, con le tensioni tornate alla luce sul disegno di legge per limitare l´uso delle intercettazioni telefoniche in discussione al Senato, ma anche su Finanziaria e federalismo, saranno quindi oggetto di discussione con i vertici del partito. Oggi il presidente della Camera ha riunito i parlamentari piu´ vicini focalizzando l´attenzione su tre punti che riguardano le intercettazioni che il leader di An chiede siano modificati: innanzitutto l´eliminazione della norma transitoria che consente di estendere le norme del ddl anche ai processi in corso e poi lo stralcio del limite dei 75 giorni per intercettare. Piu´ in generale, i finiani attendono dal premier risposte politiche sulla strategia complessiva di governo e partito. I senatori della maggioranza sono al lavoro per trovare un compromesso, difficile pero´ che i finiani ottengano tutte le modifiche richieste sulle intercettazioni. Ecco perche´, piu´ di qualcuno nella maggioranza torna a parlare della possibilita´ di ricorrere alla fiducia. A palazzo Madama e´ in atto un confronto, ma non si esclude nulla dice uno degli uomini vicini al Cavaliere. L´argomento sara´ affrontato domani, anche perche´, e´ il ragionamento che fa un dirigente del Pdl, guardando i numeri del Senato la pattuglia dei finiani e´ ininfluente. D´altronde nel Pdl non sono passate inosservate le parole di Italo Bocchino: ´´Ci sono ancora questioni aperte – dice il vice capogruppo del partito al termine della riunione con Fini – vogliamo offrire delle riflessioni con un intento migliorativo del testo per evitare problemi successivamente…´´. Ufficialmente Berlusconi evita commenti, tant´e´ che anche al ricevimento del Colle glissa sui rapporti tesi con il co-fondatore del Pdl e, a quanto racconta qualche presente, il premier si sarebbe limitato ad un breve saluto al presidente della Camera: lo sapete, avrebbe detto a suoi, che sono una persone educata. Ai fedelissimi pero´ non nasconde l´irritazione per i toni usati dal presidente della Camera: Ho l´impressione, avrebbe confidato il Cavaliere a piu´ di qualcuno oggi in vari colloqui, che quando Fini e i suoi finiscono nell´ombra debbano tornare ad alzare i toni. Un atteggiamento, quello del co-fondatore del Pdl, che fa tornare sotto i riflettori la possibilita´ di riavvicinamento con l´Udc. Prematuro parlare di una nuova alleanza, vista anche l´indisponibilita´ dei centristi, ma nel Pdl non si e´ mai fatto mistero di volere cercare una collaborazione nelle Aule parlamentari con il partito di Pier Ferdinando Casini. Che qualcosa si sia mosso lo dimostra anche lo scambio di battute, tra il serio ed il faceto, tra il Cavaliere ed il segretario centrista Lorenzo Cesa: ´´Datemi il ministro voi, siete cosi´ bravi e state da tempo in vacanza´´. Una proposta declinata dai diretti interessati ed a raccontarlo e´ lo stesso Berlusconi: ´´Ma loro mi hanno detto che stanno bene in vacanza´´. Una ricerca, quella del successore di Scajola che si sta protraendo piu´ del tempo immaginato dal Capo del Governo che non ha nascosto, a diversi interlocutori, di ´´essere in difficolta´´´ nell´individuare il nuovo ministro._________________________________________________________INTERCETTAZIONI: GURU MEDIA DIGITALI, IL DDL E´ BAVAGLIO. ´´Se consideriamo il sistema televisivo e i tentativi di far passare la cosiddetta ´legge bavaglio´ l´Italia e´ un Paese a liberta´ limitata perche´ c´e´ di fatto un monopolio di alcuni canali, anche se con la televisione digitale l´offerta informativa si è moltiplicata´´. A sostenerlo e Derrick de Kerckhove, direttore del Programma McLuhan in Cultura e Tecnologia all´Università di Toronto e considerato a livello planetario il guru dei media digitali, in un´intervista che sara´ pubblicata domani dal quotidiano ecologista Terra, in edicola. De Kerckhove denuncia poi ´´la politica di refoulement (repressione) della Rete in Italia. La diffusione del Wi-Fi, la connessione senza fili e´ frenata da parte della sinistra come dalla destra. Intanto gli italiani si trovano senza connessione e forse senza partecipare pienamente all´economia dell´informazione che si sviluppa altrove´´. De Kerckhove parla anche del fenomeno I-Pad: ´´Non e´ una rivoluzione – dice – ma un´ulteriore evoluzione dello ´spazio dello scrivere´, per dirla con Bolter. Una nuova versione del libro-giornale elettronico collegata alla filosofia dell´iphone. Probabilmente non sara´ l´ultima ne´ quella definitiva´´______________________________________________________INTERCETTAZIONI: FNSI CONVOCA CONFERENZA NAZIONALE DEI CDR PER MARTEDI 8 GIUGNO. Ddl intercettazioni e diritto di cronaca, la Fnsi convoca la Conferenza dei Comitati e fiduciari di Redazione per martedi´ prossimo. Lo annuncia la Federazione Nazionale della Stampa precisando che ´´prosegue la mobilitazione dei giornalisti´´ per contrastare le norme che interdicono l´informazione sulle inchieste giudiziarie contenute nel Ddl. La Giunta Esecutiva della Fnsi ha deciso di convocare per martedi 8 giugno, a Roma alle ore 10.00 nella sala sita in Piazza Montecitorio 123/A, la conferenza nazionale dei Comitati e fiduciari di Redazione in concomitanza con la ripresa del confronto parlamentare al Senato. Le notizie del voto di oggi in Commissione Giustizia, sostiene la Fnsi, ´´non sono infatti rassicuranti per il diritto dei cittadini all´informazione che i giornalisti hanno il dovere di fornire loro con responsabilita´ nel rispetto dei fatti e della dignita´ delle persone´´. E ´´ancora non risultano minimamente prese in considerazione, allo stato degli atti, le principali proposte, fatte dalla Federazione della stampa Italiana e condivise da migliaia di cittadini e decine di organizzazioni della societa´ civile: tutto cio´ che e´ pubblico alle parti sia pubblicabile; udienza filtro tra le parti in causa per stabilire quali documenti fanno parte del fascicolo pubblico di un´inchiesta; Giuri´ per la lealt… dell´informazione che si pronunci in tempi brevissimi sui ricorsi per effettiva violazione della riservatezza delle persone; tempo limitato, come in tutti i Paesi piu´ avanzati per il segreto giudiziario. La Conferenza dei Comitati di Redazione sara´ chiamata anche a valutare l´impatto delle politiche sociali, contenute anche nella manovra finanziaria, sulla crisi del sistema dell´editoria e soprattutto i riflessi sul lavoro giornalistico e sull´occupazione´´. (ansa)

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