Cerca
Close this search box.

Intercettazioni: altre modifiche in vista, il Pdl apre sulla soglia dei 75 giorni. I finiani, vediamo gli emendamenti

Condividi questo articolo:

Roma, 3 giu 2010 – Sul ddl intercettazioni, alla fine, nella maggioranza prevale la linea della trattativa. Alcuni dei punti piu´ critici del testo, infatti, come il tetto massimo dei 75 giorni per poter intercettare, verranno rivisti. Su altri, come quello che riguarda il no all´obbligo dell´arresto in flagranza per chi commette atti sessuali con minori, si tira dritto. L´emendamento del governo sugli ´´007´´, infine, potrebbe diventare oggetto di una legge ´ad hoc´. Le prime decisioni vengono prese in un vertice di maggioranza al Senato con il Guardasigilli Angelino Alfano. Vi partecipano, tra gli altri, i vertici del Pdl di palazzo Madama Maurizio Gasparri e Gaetano Quagliariello, il presidente della commissione Giustizia Filippo Berselli, il relatore Roberto Centaro, i legali del premier e parlamentari Pdl Piero Longo e Niccolo´ Ghedini, il sottosegretario Giacomo Caliendo. I punti che verranno rivisti sono sostanzialmente quattro. Il primo, quello che riguarda la norma transitoria, verra´ solo spiegato meglio: il ddl si applichera´ anche ai processi in corso, ma saranno ´salvi´ gli atti compiuti fino a quel momento. Sul tetto dei 75 giorni, invece, ci sara´ una proroga: se si scoprira´ all´ultim´ora qualcosa di importante per proseguire le indagini, il Pm potra´ prolungare l´ascolto di 48 ore. Ma la richiesta dovra´ essere ratificata subito dal Gip collegiale, pena la nullita´ dell´atto. La proroga potra´ essere rinnovata di 48 ore in 48 ore ´´anche fino alla conclusione delle indagini preliminari´´, assicura Centaro. Altra novita´ riguarda la norma cosiddetta ´´Anti-Radio Radicale´´: si potranno fare riprese visive e radiofoniche di un procedimento penale anche senza il consenso di tutti gli interessati. Se il procedimento, infatti, sara´ considerato rilevante per l´opinione pubblica, sara´ il presidente della Corte d´Appello a dover decidere se autorizzarle o meno. Per quanto riguarda il fatto che, ´grazie´ alla norma transitoria, il Pm che abbia rilasciato dichiarazioni sul procedimento penale affidatogli o abbia violato il segreto istruttorio potrebbe venire subito sostituito, si sceglie la via del compromesso: sara´ il Capo della Procura a ´´decidere caso per caso´´. Per le intercettazioni ambientali, infine, si studia una soluzione non ancora definita: si potranno disporre anche se ´´non ci sara´ la certezza che nel luogo che si intende controllare si stia compiendo un reato´´, aggiunge Berselli. La linea proposta da Longo e Ghedini passa cosi´ al vertice del Senato e ottiene il via libera anche dalla Consulta della Giustizia del Pdl riunita, subito dopo, nella sede del partito. Il finiano Italo Bocchino ammette che dei ´´passi avanti sono stati fatti´´ anche se si aspetta di vedere come verranno scritte le modifiche che, prima di essere presentate sotto forma di emendamenti nell´Aula del Senato, dovranno essere esaminate nell´ufficio di presidenza del Pdl convocato per martedi´ mattina presto. Prima che si riunisca la commissione Giustizia. E prima della seduta dell´Aula convocata per il pomeriggio. Il malumore di chi tra i berlusconiani pensa che si tratti di un ´´cedimento a Fini´´ viene messo a tacere da Ghedini che nel corso della Consulta avrebbe assicurato che la decisione di rivedere alcune norme sarebbe stata presa solo per venire incontro alle ´´perplessita´´´ espresse dal Colle. Per evitare insomma che il ddl venga rinviato alle Camere. Ultimo nodo da sciogliere: l´emendamento del governo che di fatto impedisce di intercettare ´´007´´ e terzi che parlano di attivita´ legate ai Servizi. Potrebbe diventare oggetto di una legge ´ad hoc´, spiega Gasparri. Ma una parte dell´ opposizione fa notare la convergenza ´bipartisan´ sul fatto che si tratti comunque di una norma ´´migliorativa´´ rispetto all´attuale ddl. Lo dice il presidente dei senatori Pd Anna Finocchiaro. Lo conferma Gasparri che sottolinea con soddisfazione come anche ´´la Finocchiaro lo abbia notato´´. ´´E invece – si assicura nell´Idv – non lo e´ affatto. Anzi estende a dismisura il segreto di Stato!´´. I Democratici, comunque, con Silvia Della Monica, chiedono lo stralcio della norma dal provvedimento. (ansa)___________________________________________________________INTERCETTAZIONI: SVOLTA PDL, PRONTI EMENDAMENTI PER ´AMPIA CONDIVISIONE. Possibile svolta sulle intercettazioni. Su durata, norma transitoria e regole relative ai Servizi, lo sblocco sarebbe tale da rasserenerare il clima nella maggioranza, tanto che il finiano Italo Bocchino parla di ´´passi in avanti positivi´´. Insomma, la riflessione auspicata prima dal presidente della Camera e ancora ieri dal presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha prodotto delle modifiche, favorite anche dalla mediazione discreta operata dal presidente del Senato Renato Schifani. Nel mirino delle critiche c´erano, fra l´altro, il limite dei 75 giorni per le intercettazioni, la norma sul segreto delle conversazioni telefoniche degli 007, la disposizione transitoria sugli effetti della normativa sui procedimenti in corso. Il vertice di via dell´Umilta´ da´ il placet alle proposte avanzate nell´incontro al Senato e ne scaturisce un comunicato dai toni concilianti in cui si auspica un´approvazione in tempi brevi e ´´con un´ampia condivisione´´. La norma relativa agli agenti dei Servizi segreti dovrebbe essere stralciata, mentre sulla durata delle intercettazioni un emendamento che sara´ presentati presentato in Senato prevede la possibilita´, nel caso di motivate richieste da parte del magistrato, di piu´ slittamenti successivi di 48 ore rispetto ai 75 giorni previsti. I procedimenti in corso non sarebbero toccati dalla normativa e sarebbero “salve” le intercettazioni svolte prima dell´entrata in vigore della legge. Il nuovo pacchetto di misure, pero´, aspetta il vaglio dell´Ufficio di presidenza del Pdl, convocato per martedi´ alle 9, poco prima del termine delle 16.30 in cui la commissione Giustizia del Senato dovra´ riferire all´aula, che a sua volta riprendera´ il cammino sospeso da lunedi´ scorso. Filippo Berselli, presidente della commissione Giustizia di palazzo Madama, spiega che il passaggio in Ufficio di presidenza sara´ “importante” ´´Abbiamo detto che le indagini avviate sono valide´´, che le intercettazioni ambientali “saranno consentite non solo in presenza di un reato che sta per essere commesso ma anche per evitare che vengano commessi reati altrove´´, mentre il tetto dei 75 giorni non e´ un limite invalicabile, perche´ ´´il pm puo´ disporre intercettazioni immediate anche dopo la scadenza dei 75 giorni, ma deve essere una intercettazione che deve durare massimo 48 ore e ratificata dal tribunale. Ma e´ reiterabile´´. Insomma, se tutto fila liscio, la settimana prossima il testo potra´ essere licenziato per la Camera. Le prime reazion sono dell´Italia dei valori, il cui leader ostenta scetticismo: ´´Al di la´ dei rammendi apportati dal governo al ddl intercettazioni per indorare la pillola -dice Antonio Di Pietro- noi dell´Italia dei valori rimaniamo convinti dell´inutilita´ del provvedimento e, soprattutto, della sua dannosita´. Per questo, ci batteremo affinche´ queste norme scellerate vengano ritirate e, se questo non avverra´, ricorreremo al referendum abrogativo´´. Piu´ articolata la posizione del capogruppo Idv in commissione Giustizia: le novita´, dice Luigi Li Gotti, “sono sicuramente positive, perche´ raccolgono alcune nostre osservazioni ed emendamenti. Resta pero´ da vedere come saranno poi formulate le proposte. Si dice per esempio -aggiunge- che le ambientali si potranno fare ma non nei luoghi privati a meno che non ci sia un´attivita´ criminosa in atto, ma il luogo privato e´ anche un´automobile, una masseria, un capannone”. ” Si tratta insomma -prosegue Li Gotti- di leggere gli emendamenti, per vedere come li articoleranno. Intanto pero´ -conclude- sembra che alla fine la nostra insistenza abbia fatto cambiare idea a maggioranza e governo, che hanno almeno cominciato a riflettere. Speriamo che non sia solo un bluff´´. Il presidente dei senatori Udc, Gianpiero D´Alia, lamenta lo “stato confusionale” della maggioranza: “Prima ci e´ stato detto che dovevamo chiudere velocemente in commissione”, poi che “il testo approvato dalla maggioranza andava bene cosi´ com´era e si e´ forzato il calendario dell´aula per arrivare all´approvazione del provvedimento entro il primo giugno”. Successivamente “alcune norme dovevano essere approfondite e per questa ragione undici emendamenti della maggioranza sono stati rinviati in commissione”. Oggi si annunciano emendamenti per l´aula e, conclude D´Alia, “se continuiamo cosi´ l´iter di questo provvedimento avra´ la stessa durata dei lavori sulla Salerno-Reggio Calabria e, temo, con effetti ancor piu´ devastanti”. (adnkronos)

Il network