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Intercettazioni: passa la fiducia, il Pd non vota, è bagarre. Botta e risposta Di Pietro-Quirinale. Senatori Idv fatti uscire dall´aula

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Roma, 10 giu 2010 – Il governo incassa a Palazzo Madama la fiducia sul ddl Intercettazioni con 164 ´si´ e 25 ´no´. I senatori del Pd escono dall´Aula per protesta, mentre quelli dell´Idv, che hanno occupato l´emiciclo per l´intera notte e buona parte della giornata, votano contro. Quando si apre la seduta il clima e´ piuttosto teso. I dipietristi occupano ancora l´Aula del Senato. Renato Schifani li invita piu´ volte ad alzarsi dai banchi del governo, ma loro, guidati dal capogruppo Felice Belisario, non ascoltano. Cosi´ alla fine il presidente e´ costretto a espellerli ricorrendo all´aiuto dei commessi: in forze circondano i ´disobbedienti´ e li trascinano fuori. Lo sgombero viene seguito dai cronisti via sms perche´ le Tribune dedicate alla stampa (come da Regolamento), devono essere vuote quando si sospende la seduta. Ad eccezione di quella della Rai sempre piu´ affollata. ´Liberati´ i banchi del governo, comincia la diretta Tv. E davanti alle telecamere ogni gruppo dice la sua. Luigi Li Gotti (Idv) smonta il testo e assicura che da oggi anche i malfattori potranno fischiettare beatamente ´´Meno male che Silvio c´e´´´. La decisione di mettere la fiducia, interviene il presidente dei senatori Udc Giampiero D´Alia, e´ un atto di ´´forza che nasconde debolezza e insicurezza´´. Difende a spada tratta il ddl, Federico Bricolo, il numero uno della Lega al Senato. E´ una legge necessaria, spiega, per evitare la gogna mediatica. Ma, soprattutto, una volta chiusa questa pagina ´´si potra´ tornare a parlare di riforme´´. Riccardo Villari (Mpa) annuncia il ´no´ del suo gruppo, mentre Franco Bruno (Api) parla di ddl che ´´impedira´ di indagare´´. I banchi del governo sono quasi pieni. Il Guardasigilli Angelino Alfano parla con molti esponenti della maggioranza e ´studia´ insieme a qualche collega di partito un´ I-pad nuova di zecca. Gli sono accanto, i ministri della Cultura Sandro Bondi, delle Infrastrutture Altero Matteoli, mentre si aggira per l´Aula il ministro per la Semplificazione Roberto Calderoli. Il presidente dei senatori Pd Anna Finocchiaro accusa subito la maggioranza di voler creare ´´intralcio alle indagini´´. Si tratta, aggiunge, di un ddl che ´´tutela meglio i criminali e uccide la liberta´ di informazione´´. La verita´ e´ che il centrodestra vuole ´´un popolo bue´´, afferma, e che vuole nascondere i ´´propri misfatti´´. Quindi, siccome il gruppo gliene ha dato la facolta´, decide che i Democratici non parteciperanno al voto. Dopo la standing ovation che le viene tributata, Finocchiaro fa cenno ai ´suoi´ di uscire. Tutti la seguono, tranne i Radicali. Loro, spiega Emma Bonino, preferiscono votare ´no´ al ddl. ´´Quello di abbandonare l´Aula – grida il capogruppo Pdl Maurizio Gasparri durante ´l´esodo´ – e´ un gesto non democratico´´. Mentre ´´e´democratico´´, assicura, il confronto aperto sul testo che e´ in Parlamento da circa due anni. ´´Noi – aggiunge – voteremo con orgoglio questa legge´´. Anche i senatori del centrodestra si alzano in piedi per applaudire il proprio capogruppo. Quindi si passa al voto. Mentre i senatori sfilano sotto i banchi della presidenza per dire ´si´ o ´no´, Schifani parla a lungo con Alfano. Al momento della proclamazione del risultato, pero´, per il governo in Aula non c´e´ nessuno. Solo Gasparri e il legale del premier Piero Longo restano, ´´per rispetto delle istituzioni´´, afferma Longo. Intanto la polemica divampa anche per il botta e risposta tra il leader Idv Antonio Di Pietro e il Quirinale. Il deputato dichiara di sperare che Napolitano ´´faccia sentire la sua voce´´. Ma dal Colle si ribatte: ´´I professionisti della richiesta al Presidente della Repubblica di non firmare sono numerosi, ma molto spesso parlano a vanvera´´. Pronta la replica di Di Pietro: ´´Non abbiamo intenzione, ne´ soprattutto tempo, per polemizzare con il Capo dello Stato. Piuttosto ribadiamo che la responsabilita´ di questa legge e´ del governo Berlusconi e della sua maggioranza complice´´. Il ddl ora e´ atteso alla Camera dove lo attende ´´un´opposizione durissima´´ come assicura Donatella Ferranti (Pd). (ansa)

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