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Intercettazioni: i finiani rilanciano ma l´accordo è ancora possibile. Il Pd presenta 400 emendamenti

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Roma, 13 lug – Un accordo tra finiani e berlusconiani sul fronte intercettazioni e´ ancora possibile. Gli emendamenti presentati dal capogruppo Pdl in commissione Giustizia della Camera Enrico Costa, che tentano di sciogliere alcuni dei ´nodi´ del provvedimento, non dispiacciono ai finiani. ´´Sono un passo in avanti´´, commenta il presidente della commissione Giustizia Giulia Bongiorno, ma non sufficiente. Cosi´ la parlamentare, dopo aver avuto una lunga riunione con il presidente della Camera Gianfranco Fini, mette a punto alcune ´´integrazioni´´. I contenuti delle sue proposte, osservano nel Pdl, non sono in contrasto con quelli di Costa, sottoscritti anche dalla Lega, ma si dovra´ attendere domani per capire davvero quale sara´ l´atteggiamento del governo sui ´ritocchi´ suggeriti dal consigliere giuridico di Fini. Nell´attesa e´ tutta una girandola di incontri e contatti telefonici. In serata il ministro della Giustizia Angelino Alfano avrebbe visto prima il capogruppo del Pdl alla Camera Fabrizio Cicchitto e poi si sarebbe incontrato con Fini per tentare di saggiarne intenzioni ed umori. Quindi sarebbe andato a cena con alcuni colleghi di partito per fare il punto sulla strategia da adottare. ´´Non siamo molto lontani come posizioni – sottolinea un tecnico della giustizia berlusconiano – magari si rendera´ necessaria qualche limatura, ma un accordo sembra abbastanza a portata di mano´´. ´´La struttura portante delle modifiche al ddl (che anche oggi Silvio Berlusconi ha definito ´´doveroso´´) sottolinea Costa – e´ rappresentata dai nostri emendamenti. Le proposte dei finiani sono un´aggiuntiva base di riflessione. Le valuteremo con attenzione nel tempo che ci rimane auspicando di trovare una condivisione massima su un testo. Auspichiamo che ci sia una disponibilita´ al confronto´´, conclude. Per l´Udc, intanto, le proposte di modifica di Costa e Brigandi´ sono ´´senz´altro un passo in avanti´´, come osserva il deputato Roberto Rao componente della commissione Giustizia, ´´ma certo non basta´´. Cosi´ i centristi difendono i propri emendamenti (una quarantina) sostenendo che si tratta di suggerimenti di contenuto, necessari a migliorare un testo che cosi´ com´e´ ´´non va´´. Un testo che invece in serata Berlusconi definisce ´´doveroso´´. Il Pd invece di emendamenti ne presenta 400. Mentre il capogruppo alla Camera Dario Franceschini conferma quanto annunciato nei giorni scorsi: i democratici sono pronti a votare le modifiche dei finiani. Per quanto riguarda invece quelle presentate da Costa e sottoscritte da Brigandi´, per il capogruppo del Pd in commissione Donatella Ferranti, si tratta solo di ´´una piccola operazione di maquillage´´ che nulla cambia per un testo che ´´andrebbe riformato completamente´´. Mentre la politica italiana si divide sul provvedimento, dall´Onu arriva l´invito al governo a ritirare il disegno di legge perche´ lesivo della liberta´ di stampa. E´ vero che l´Onu dopo un po´ precisa che Frank La Rue, l´uomo che ha rivolto la critica alla cosiddetta ´legge bavaglio´, e´ solo ´´un esperto che fa capo al Consiglio dei Diritti umani delle Nazioni Unite con base a Ginevra e presta il proprio servizio in veste indipendente all´Onu senza ricevere alcun pagamento´´. Ma la polemica che scoppia nei Palazzi e´ dirompente. A giornalisti ed editori piace poco il pacchetto di proposte messo a punto dalla maggioranza. E´ vero che ci riducono le sanzioni, spiegano alla Fieg, ma la responsabilita´ giuridica resta. E questo non va. In piu´ i giornalisti lamentano il fatto che la parte che li riguarda non verra´ affatto modificata. Ma questo, spiegano ancora nel Pdl, non sarebbe stato possibile perche´ le sanzioni contro la stampa sono gia´ state votate dal Senato e dalla Camera. (ansa)

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