Roma, 18 lug – ´´Senza la liberta´ di informazione non siamo cittadini, siamo sudditi´´: il monito del presidente dell´Autorita´ per le garanzie nelle Comunicazioni, Corrado Calabro´, arriva alla vigilia del possibile incontro tra il Guardasigilli Angelino Alfano e il presidente della commissione Giustizia della Camera Giulia Bongiorno sul ddl intercettazioni. Gli emendamenti presentati da Bongiorno e dal capogruppo del Pdl in commissione Enrico Costa avrebbero risolto molti problemi. Ma restano ancora nodi da sciogliere, come quelli che riguardano appunto la liberta´ di stampa: non a caso l´altola´ di Calabro´ viene subito rilanciato da Federazione degli editori e Federazione nazionale della stampa. Per trovare un punto di equilibrio all´interno del Pdl, si dovrebbe fare pero´ una forzatura regolamentare, considerando ´ammissibile´ un emendamento che interviene su un punto del testo sul quale c´e´ gia´ stata la cosiddetta ´doppia conforme´ (la pronuncia sia della Camera sia del Senato). Cosa che puo´ essere decisa solo dal presidente della Commissione e da quello della Camera. Nel caso specifico, siccome a Palazzo Madama si e´ intervenuti sulle sanzioni agli editori, il tentativo e´ quello di ´ritoccare´ anche la parte che riguarda i giornalisti e i divieti di pubblicazione. Il presidente della Fieg, Carlo Malinconico, sottolinea che ´´l´inammissibilita´ e´ uno strumento procedurale di disciplina dell´andamento dei lavori parlamentari, ma non esclude la possibilita´ che il Parlamento si riesprima nel merito. Cio´ anche per evitare che le Camere siano costrette a reintervenire subito dopo, con una correzione del testo eventualmente appena approvato. Correzione che si renderebbe assolutamente necessaria – ammonisce Malinconico – se lo sbarramento a emendamenti di correzione in senso costituzionale del ddl venisse da profili solo procedurali´´. Concorda il segretario della Fnsi, Franco Siddi, che insiste sulla necessita´ di ´´radicali cambiamenti´´ al provvedimento: ´´Non possono essere elementi procedurali a impedire la restituzione ai cittadini del diritto negato alla cronaca giudiziaria puntuale e corretta nel tempo debito´´. Per il sindacato dei giornalisti, ´´esistono gia´ le norme di tutela di un altro diritto rilevante come quello della privacy. Se si vuole rendere piu´ efficaci gli strumenti di applicazione del codice deontologico approvato dall´Autorita´ di tutela della privacy, si tratta di affrontare seriamente la proposta di istituzione del Giuri´ per la lealta´ dell´informazione´´. Anche Calabro´ ricorda l´´´esigenza di tutelare la dignita´ e la riservatezza´´ come diritto contrapposto a quello di informare e di essere informati, che pero´ non deve mai consentire ´´di oscurare la mente´´. E cita ´´il pluralismo come valore prezioso, costituzionalmente garantito´´, un antidoto per tutelare ´´dalla possibile prevaricazione di certa stampa e dal rischio di appiattimento su un pensiero unico´´. (ansa)