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Libertà di informazione: Iran, arrestati due giornalisti tedeschi insieme al figlio e all´avvocato di Sakineh

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Roma, 11 ott – L´Iran stringe la morsa su Sakineh Mohammadi-Ashtiani e sferra un colpo forse letale alle possibilita´ di avere notizie sulla sorte dell´iraniana condannata a morte per adulterio e complicita´ nell´omicidio del marito. Oggi alcune Ong iraniane hanno dato l´allarme annunciando che il figlio di Sakineh, Sajad Qaderzadeh, e il suo avvocato, Javid Hutan Kian, sono stati arrestati a Tabriz insieme a due giornalisti tedeschi ai quali stavano rilasciando un´intervista. Il fermo e´ avvenuto all´improvviso, con una vera e propria irruzione di agenti dei servizi segreti nello studio del legale. Poche ore dopo, Teheran ha confermato l´arresto dei due reporter, rei di possedere ´´solo un visto turistico e non i documenti necessari per dimostrare che sono giornalisti´´. Sul figlio e sul legale di Sakineh e´ invece calato il silenzio. A lanciare l´allarme, in principio, e´ stata la portavoce del Comitato internazionale contro le Esecuzioni, Mina Ahadi, che ieri sera attorno alle 19 era al telefono da Francoforte – per dare una mano nella traduzione dell´intervista – con uno dei due giornalisti, quando le forze di sicurezza sono entrate nello studio. ´´Cosa succede?…Devo riattaccare´´, sono state le ultime parole del reporter prima che il collegamento telefonico cadesse. Da allora non si e´ avuta piu´ alcuna notizia dei quattro e non e´ chiaro dove siano stati portati. E, questa mattina, la famiglia della donna ha confermato al blog francese di Bernard Henri-Levy, ´La regle de jeu´, che il figlio Sajad da ieri sera non e´ piu´ tornato a casa. Mentre lo studio di Kian sarebbe stato chiuso dalle autorita´ locali. Del resto, riporta il blog, il legale aveva avuto un primo avvertimento gia´ sabato scorso: l´intelligence iraniana lo aveva interrogato per 12 ore intimandogli di non diffondere piu´ notizie sulla sorte di Sakineh e minacciando di ritirargli la licenza nel caso non avesse seguito gli ordini. Sul fermo dei due reporter – che, secondo quanto riporta il quotidiano britannico The Guardian lavorano per la Bild am Sonntag, l´edizione domenicale del tabloid tedesco – c´e´ invece la conferma ufficiale di Teheran. Il procuratore generale iraniano Gholamhossein Mohseni, senza rivelare la nazionalita´ dei giornalisti, ha spiegato che i due stranieri sono finiti in manette perche´ ´´sono entrati nel Paese come turisti e hanno intervistato il figlio di Sakineh. Dall´inchiesta emerge che queste persone non sono giornalisti o almeno non vi e´ alcuna prova che lo siano´´. Immediata la reazione del ministero degli Esteri tedesco che ha attivato l´ambasciata a Teheran ´´per scoprire cosa ci sia dietro questa vicenda´´. E quello di oggi, non e´ il primo ´incidente´ tra Germania e Iran. Lo scorso gennaio, infatti, Teheran aveva annunciato il fermo, avvenuto il mese prima, di due diplomatici tedeschi con l´accusa di avere fomentato ´´disordini´´ durante le proteste nel giorno dell´Ashura. La notizia era stata pero´ smentita da Berlino. L´arresto di Sajad e di Kian rischia di dare il colpo di grazia alle sorti di Sakineh. ´´Se li hanno fermati oggi e´ perche´ la tensione non e´ piu´ alta come prima. Noi ce lo aspettavamo´´, ha spiegato il portavoce di Iran Human Rights Mahmud Moghaddam secondo il quale ora, per l´iraniana, ´´il rischio di essere giustiziata e´ piu´ alto´´. La vita di Sakineh – ha aggiunto – ´´dipende dalla pressione internazionale´´ e per questo, il figlio e l´avvocato ´´erano importanti perche´ potevano informare il mondo di quanto le stia accadendo´´. Ma da oggi, anche le loro voci sembrano essersi spente. (ansa)

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