Roma, 12 ott – Dal prossimo 19 ottobre scatterà Lettera43, il nuovo quotidiano on-line di Paolo Madron, ma già in questi giorni si può dare un’occhiata piuttosto estesa alla nuovissima impresa editoriale. Intorno al sito del noto giornalista economico, negli ultimi mesi, quand´era ancora in fase di preparazione, si è creata grande aspettativa, perché la firma del direttore, ex editorialista del Sole24Ore, è una promessa di qualità, e perché il sito milanese è nato “grande”, pronto a sfidare i giganti del settore con un nutrita squadra di professionisti e un´ottima base finanziaria. Il lancio ufficiale il 19 Ma ora che Lettera43 è on-line (anche se il lancio ufficiale è previsto, appunto, fra una settimana) la prima impressione è che qualcosa non funzioni, almeno in questa fase di rodaggio. Perché il sito non è di facile lettura. Sulla rete, dove le informazioni sono tante e piovono di continuo, ciò che distingue un quotidiano è l´originalità dei contenuti, oppure, in mancanza di scoop, il modo in cui le notizie vengono selezionate, il criterio di scelta e l´importanza che viene loro assegnata. Troppe notizie, poca selezione Lettera43 – ci sembra – punta a offrire il maggior numero di news contemporaneamente a scapito dell´originalità e della selezione. Potrebbe essere una fase iniziale di “assestamento”, ma anche una scelta precisa: lo stesso Madron, nel primo editoriale, spiega che intende “sconvolgere la tradizionale gerarchia che assegna il primato dell´informazione alla parola scritta, convinti come siamo (e qui qualcuno potrà dispiacersene) che il guardare stia sopravanzando il leggere, il consumo veloce la più meditata attenzione”. Probabilmente Madron ha ragione, ma il risultato non convince. Un grande quadrato con 6 fotonotizie La home-page è occupata per buona metà da un grande quadrato che ospita sei fotonotizie scorrevoli. Le più “calde” del momento, si suppone. Eppure, con lo stesso rilievo dei morti in Afghanistan, sono proposti anche temi secondari, dal gossip alla piccola polemica, che farebbe comodo trovare in luoghi meno ingombranti, anche perché l´architettura del sito, che si ramifica in tante sezioni, consegna alla prima pagina un ruolo privilegiato. Un nugolo di quadratini minori Attorno al quadratone con le foto, invece, non c´è il “santuario” delle notizie fondamentali, ma un nugolo di quadratini minori, ognuno con la sua piccola immagine e tutti della stessa dimensione e senza gerarchia, come un casellario, con titoli di cronaca, politica internazionale e recensioni. Scrive Madron: “Essere veloci e multimediali non significa naturalmente essere superficiali, ma solo tenere conto di un radicale cambiamento nell´attitudine del lettore al quale Lettera43 offre una doppia modalità di fruizione, dandogli la libertà di scegliere per tutti gli articoli tra una versione breve e una estesa. Che sia lui, in base al suo tempo e ai suoi interessi, a decidere quale privilegiare”. Le notizie si sfogliano “a cipolla” Le notizie, quindi, si sfogliano “a cipolla”, da un brevissimo titolo si passa al riassunto e poi all´articolo completo. Un´idea interessante, se fosse più equilibrata: il risultato, un po´ frustrante, è che il titoletto iniziale, senza occhiello o catenaccio, comunica poco, e costringe il lettore ad andare sempre ai riassunti. Alla fine di questo percorso, oltretutto, è raro imbattersi in un´inchiesta vera e propria: si ha l´impressione di viaggiare sempre sul pelo dell´acqua. L´intenzione di rompere gli schemi In attesa di vedere il giornale “a pieno regime” si riconosce, comunque, l´intenzione di rompere gli schemi classici dei quotidiani italiani, on-line o cartacei: ad esempio c´è poca politica interna, compensata dall´attenzione per gli esteri, che hanno ben due sezioni, “Europa” e “Mondo”. Le altre sono “Italia”, e quella principale, chiamata “Tutto”. Ecco, forse questo è il punto: la nostra opinione è che “tutto”, in fin dei conti, sia troppo. Varrebbe la pena accontentarsi di “qualcosa”, ma da leggere fino in fondo.(ansa)