Roma, 10 feb – Un monologo di sei minuti. Che nell´economia di un telegiornale sembra ancora più lungo. Sei minuti per difendere in maniera spietata Silvio Berlusconi. Giuliano Ferrara ´invade´ il Tg1, entra di prepotenza nelle case degli italiani e parla mai interrotto né contraddetto. La giornalista Susanna Petruni, vicedirettore del Tg1, non pone domande ma offre spunti che il direttore del Foglio usa per attaccare il ´circuito-circo mediatico´ e i giornali ´che fanno tutto quello che i procuratori della Repubblica non fanno o non possono fare´. E risponde così affermativamente alla prima domanda della conduttrice: ´Secondo lei è vero che i giornali guidano le inchieste?´. Ma nel mirino di Ferrara non ci sono ´i giornalisti´, in maniera globale e indistinta. C´è il Gruppo Espresso, “che ha una volontà dichiarata di abbattere Berlusconi con mezzi extraparlamentari ed extra-istituzionali”. Insorgono le opposizioni: “Il Tg1 – dice Rosy Bindi – è al servizio degli interessi personali del premier”. Il punto, dice Ferrara, “è che questo riguarda la salute della Repubblica e il regolare funzionamento delle istituzioni”. “Noi – continua – abbiamo una dichiarata volontà da parte del Gruppo Editoriale Espresso, del suo editore Carlo De Benedetti e dei professoroni che si sono riuniti al PalaSharp a Milano 2, di abbattere Berlusconi con mezzi extra-parlamentari ed extra-istituzionali”, con “il mezzo giudiziario, e questo mi fa diventare pazzo di rabbia. Una Repubblica della virtù, puritana nella sua ideologia, è il contrario di una Repubblica liberale e tollerante dove la legge vale per tutti”. Perché “il puritanesimo è violento, è brutale soprattutto nella sua forma rivoluzionaria, taglia la testa al re, introduce un elemento di guerra civile che va fermato”. L´arringa si sposta sulle questioni legate allo scandalo Ruby. “Non è possibile trasformare i peccati e i vizi in reati. Se il presidente Berlusconi ha ecceduto – dice Ferrara – e non ha avuto una vita sobria non è possibile approfittarne pretestuosamente per metterlo sotto processo per prostituzione e concussione dopo avere spiato le sue case, intercettato e origliato le conversazioni sue e dei suoi ospiti e avere diffuso tutto questo di fronte all´opinione pubblica con quattrocento pagine costruite apposta per distruggere e travolgere una figura istituzionale così importante e decisiva per la vita di tutti i giorni. E´ surreale, assurdo”. Insiste Petruni: “Secondo lei, dopo questo affresco che ci ha tracciato, le lobby editoriali che peso hanno in questo quadro? Poi se non sbaglio lei aveva lanciato una sfida tv a Scalfari 3…”. Ferrara risponde che “mi piacerebbe potermi confrontare; se uno è un liberal, come loro dicono di essere, dovrebbero amare il contraddittorio e il confronto e invece non vogliono confrontarsi in televisione o davanti a platee importanti su queste questioni”. Poi ancora sulla manifestazione di Libertà&Giustizia: “Hanno fatto parlare un tredicenne per inveire contro Berlusconi. Questa è la massima espressione plastica della Repubblica della virtù” che “inculca l´odio politico e lo spirito più facinoroso possibile”. Uno show in piena regola, quello del direttore del Foglio, che proprio domani pubblica una lunga intervista a Silvio Berlusconi 4. E che arriva nel giorno in cui il presidente del Consiglio ha dettato la linea ai suoi colonnelli mediatici per lanciare la fase 2 della controffensiva che lo protegga dal caso Ruby e dai suoi sviluppi. In mattinata hanno varcato l´ingresso di Palazzo Grazioli il direttore del Giornale Alessandro Sallusti, il direttore di Videonews delle reti Mediaset Claudio Brachino e lo stesso Ferrara. Un vertice non inusuale. Il precedente gabinetto di guerra risale allo scorso 17 gennaio. Presente anche Alfonso Signorini, direttore dell´house organ berlusconiano Chi e conduttore della trasmissione tivù Kalispera. E poi Sallusti, il direttore di Panorama Giorgio Mulè, il direttore generale dell´informazione Mediaset Mauro Crippa, il direttore delle relazioni esterne di Mediaset Franco Currò. Da lì nacque l´idea dell´intervista a Ruby, fatta da Signorini a Kalispera, e della mobilitazione televisiva delle donne del Pdl: Maria Stella Gelmini a Porta a Porta, Mara Carfagna a Matrix, Daniela Santanché a Annozero da dove se ne andò sbattendo la porta. Senza contare i videomessaggi del premier, come l´ultimo intervento al Tg1, con la scusa di parlare del rilancio dell´economia. Uno show, si diceva, che in Susanna Petruni ha trovato la partner ideale. Lei che nel pieno del clamore seguìto alle dichiarazioni di Patrizia D´Addario si presentò a condurre il Tg1 con, al collo, un ciondolo a forma di farfalla, esattamente come quello che il presidente del Consiglio – secondo le rivelazioni della stessa D´Addario e di altre ragazze frequentatrici delle case del premier – usava regalare alle sue amiche, bigiotteria in vendita in un negozio di Roma vicino piazza del Gesù. Lei che nel 2003 produsse un servizio sul discorso pronunciato da Berlusconi 5all´Europarlamento, in apertura del semestre di presidenza europea, omettendo del tutto il passaggio in cui il presidente del Consiglio apostrofò con un “kapò” il capo dei socialisti europei, Martin Schultz. Lei che per corredare le immagini del servizio sul discorso di Berlusconi all´Assemblea generale dell´Onu, in un´aula praticamente vuota, usò quelle della platea che, poco prima, aveva applaudito George W. Bush. Lei che da tempo è in corsa per la direzione del Tg2, ruolo che potrebbe finalmente ricoprire se, come dicono fonti interne a viale Mazzini, dovesse partire una girandola primaverile di nuove nomine nella quale l´attuale direttore, Mario Orfeo, potrebbe scontare l´amicizia con Italo Bocchino. Immediate le reazioni. Duro il commento di Rosy Bindi, presidente dell´Assemblea nazionale del Pd: “Il Tg1 di Minzolini di questa sera è l´ennesima testimonianza di una informazione priva di credibilità e totalmente al servizio degli interessi personali del presidente del Consiglio. La sproporzione dei tempi a favore della destra e l´incredibile monologo del consigliere del principe che, per un tempo lunghissimo e senza contraddittorio, ha potuto attaccare impunemente giudici, stampa e partiti dell´opposizione è inaccettabile”. “Anche questa sera gli spettatori del Tg1 hanno assistito ad uno spettacolo indecente – dice il portavoce dell´Idv, Leoluca Orlando – la difesa d´ufficio di Berlusconi da parte di Ferrara è stata a dir poco vergognosa. Minzolini si conferma megafono di Palazzo Chigi e primo difensore del presidente del Consiglio. Ci appelliamo all´Agcom affinché intervenga per ristabilire un minimo di credibilità nel principale tg del servizio pubblico. I cittadini che pagano il canone non meritano questo”. “Non siamo pregiudizialmente contro gli editoriali dei direttori dei tg o le opinioni di esperti durante i notiziari – osserva Giorgio Merlo, deputato Pd e vicepresidente della Commissione di vigilanza Rai – ma l´intervento di Ferrara, peraltro legittimo, è catalogabile sotto la voce di comizio politico”. Diffuso anche un comunicato del comitato di redazione del Tg1: “Notiamo con piacere che questa sera il Tg1 ha ospitato le opionioni del direttore del Foglio Giuliano Ferrara sulla vicenda Ruby, una scelta editoriale che farebbe ben sperare sulla volontà della direzione di fornire un ampio ventaglio di opinioni su un argomento così importante e delicato per la vita del paese. A quando – si chiede il cdr – l´intervista in studio al direttore di Repubblica, del Corriere della Sera, della Stampa e di tutte le più importanti testate nazionali?” (repubblica.it)