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Cronaca: Milano, pacco bomba in corso Sempione vicino Eni e redazione Fatto Quotidiano. Gomez, non era per noi

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Milano, 21 feb – Avrebbe potuto provocare danni il pacco bomba rinvenuto in corso Sempione a Milano. È quanto emerge dai primi rilievi effettuati dagli artificieri intervenuti sul posto. Si trattava di un ordigno incendiario contenente tre petardi il cui innesco era collegato a bottiglie di benzina. L´esplosivo è stato trovato all´angolo tra via Melzi d´Eril davanti all´Eni Store, a cinquanta metri dalla redazione de «Il Fatto Quotidiano». Sul posto sono intervenuti gli artificieri che hanno isolato il pacco e poi hanno ispezionato gli stabili. Oltre alla redazione de «Il Fatto Quotidiano», nelle vicinanze del luogo dove è stato trovato il pacco bomba c´è anche la sede della Rai, a qualche centinaio di metri. Ma è stato poi accertato che l´obiettivo era proprio l´Eni. L´ALLARME – L´allarme è stato dato dal gestore del negozio Eni-Energy Store. L´ordigno, ben confezionato e contente una bottiglia di liquido infiammabile e tre petardi collegati a un timer da cucina, sarebbe potuto entrare in detonazione, presumibilmente, intorno alle 13.50: gli artificieri sono riusciti a intervenire prima della possibile deflagrazione. La richiesta di intervento alla polizia era stata fatta alle 13.30: quindi, in meno di 20 minuti, gli artificieri della polizia sono riusciti a scongiurare ogni possibile rischio, disinnescando l´ordigno. ENI NEL MIRINO – «Non è per noi il pacco bomba. C´è un Energy store dell´Eni all´angolo e la bombetta incendiaria era piazzata proprio davanti alla loro vetrina». Così un giornalista de «Il Fatto Quotidiano», Peter Gomez, ha smentito ai microfoni di Radio 24 che l´ordigno fosse indirizzato alla redazione. Alla domanda se abbiano avuto conferme dalle forze dell´ordine su questa ricostruzione, Gomez risponde: «Lo sappiamo, c´è su la polizia». (corriere.it)

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