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Libertà di informazione: Libia, The Guardian prosegue sforzi per liberare suo corrispondente arrestato il 2 marzo

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Roma, 15 mar – Proseguono gli sforzi per convincere Tripoli a liberare Ghaith Abdul Ahad, giornalista del Guardian, arrestato il 2 marzo mentre lavorava come corrispondente dalla Libia. La settimana scorsa – scrive il quotidiano britannico – il ministro degli Esteri libico ha confermato l´arresto di Abdul Ahad, ma senza spiegare dove si trova o perchè è ancora detenuto dopo che un collega brasiliano, arrestato insieme a lui, è stato rilasciato giovedì scorso. Abdul Ahad è stato fermato assieme a Andrei Netto, corrispondente del quotidiano brasiliano O Estado de San Paulo, nella città costiera di Sabratha il 2 marzo; entrambi sono poi stati trasferiti in una prigione alla periferia della capitale libica. Il Guardian ha curato i contatti con le autorità libiche a Tripoli e a Londra, nonché con figure di spicco arabe e chiesto loro di garantire il rilascio del corrispondente di origini irachene che lavora per la testata britannica dal 2004. La preoccupazione maggiore è che il giornalista non abbia la possibilità di contattare un avvocato. Domenica anche Amnesty International si è unita al coro di voci che chiedono la sua liberazione. Abdul Ahad, che ha vinto numerosi premi (come “reporter dell´anno” ai British Press Awards) e ha fatto da corrispondente in numerosi paesi teatro di guerra (Somalia, Sudan, Iraq e Afghanistan) è entrato in Libia dalla Tunisia e l´ultima volta che il giornale l´ha sentito è stato nel giorno dell´arresto. Pare che il collega brasiliano sia stato liberato grazie al lavoro dell´ambasciata brasiliana a Tripoli e ai buoni rapporti esistenti tra Brasile e Libia. (tmnews)

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