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Wojtyla: Roma, finora 2.200 i giornalisti accreditati per la beatificazione. Il programma dei tre giorni di liturgie

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Città del Vaticano, 28 apr – Sfiora quota 2.200 il numero di operatori dell´informazione, tra giornalisti della carta stampata, televisivi, radiofonici e di agenzia che finora si sono accreditati per seguire la beatificazione di Giovanni Paolo II domenica prossima, 1 maggio. Lo fa sapere la sala stampa vaticana fornendo una prima stima, quando le operazioni di accreditamento per gli operatori dei media sono ancora in corso. _____________________IL PROGRAMMA. 3 GIORNI DI LITURGIE. Sono tre le celebrazioni che costituiscono il programma religioso della beatificazione di Giovanni Paolo II, nelle tre giornate dal 30 aprile al 2 maggio: la veglia al Circo Massimo del sabato sera, la messa di beatificazione in Piazza San Pietro presieduta da papa Benedetto XVI il primo maggio, la messa di ringraziamento del 2 maggio, sempre in Piazza San Pietro, celebrata dal cardinale segretario di Stato Tarcisio Bertone. La veglia di sabato 30 aprile, che si svolgera´ al Circo Massimo dalle 20.00 alle 22.30, sara´ articolata in due parti. La prima sara´ una ´´celebrazione della memoria´´ in compagnia delle parole e dei gesti di Giovanni Paolo II, con la conduzione della giornalista Safiria Leccese. Sara´ animata dal Coro della Diocesi di Roma e dall´Orchestra del Conservatorio di Santa Cecilia, diretta da mons. Marco Frisina. Verra´ portata in processione l´immagine di Maria Salus Populi Romani, accompagnata dai gruppi delle parrocchie. Sul palco ci saranno poi le testimonianze di alcuni stretti collaboratori del Papa, l´ex portavoce Joaquin Navarro-Valls, l´ex segretario particolare card. Stanislao Dziwisz, e quella della suora francese Marie Simon-Pierre, la cui guarigione ritenuta miracolosa ha aperto al via per la beatificazione. In alcuni filmati si rivedra´ papa Wojtyla in momenti significativi del pontificato. Quindi verra´ cantato il ´´Totus Tuus´´, composto per i 50 anni di sacerdozio del Pontefice. La seconda parte sara´ incentrata sulla recita del Rosario in collegamento con cinque santuari mariani sparsi nel mondo: quello di Lagniewniki a Cracovia, quello di Kawekano a Bugando (Tanzania), quello di Nostra Signora del Libano, quello di Santa Maria di Guadalupe a Citta´ del Messico, quello di Fatima. Verra´ eseguito l´inno del beato Giovanni Paolo II, ´´Aprite le porte a Cristo´´, composto da mons. Frisina, mentre il cardinale vicario Agostino Vallini presentera´ in sintesi la personalita´ spirituale e pastorale del beato. Nella parte finale, in collegamento video dal Palazzo Apostolico, Benedetto XVI recitera´ l´orazione finale e impartira´ la benedizione a tutti i partecipanti. Nella notte tra sabato e domenica otto chiese del centro di Roma, poste sul tragitto fra il Circo Massimo e Piazza San Pietro, resteranno aperte per accogliere i fedeli in preghiera in una vera e propria ´´notte bianca´´ in onore di Wojtyla. La solenne messa di beatificazione in Piazza San Pietro sara´ celebrata alle 10.00 di domenica primo maggio, preceduta da un´ora di preparazione, con preghiere comuni dedicate alla Divina Misericordia, tanto cara al Papa polacco. La messa presieduta da Benedetto XVI sara´ animata dalla Cappella Musicale Pontificia e dal Coro della Diocesi di Roma, insieme all´Orchestra di Santa Cecilia. Al termine della cerimonia di beatificazione, sulla facciata della basilica si scoprira´ l´arazzo che raffigura il nuovo beato. Finita la cerimonia, prima il Papa con i cardinali, poi le delegazioni ufficiali e infine il ´´serpentone´´ dei fedeli potranno sfilare e pregare davanti al feretro contenente le spoglie del beato, posto all´interno della basilica davanti all´Altare della Confessione. La messa di ringraziamento del 2 maggio, alle 10.30, sara´ la prima celebrata in onore del nuovo beato, con la partecipazione anche del Coro di Varsavia e dell´Orchestra Sinfonica di Wadowice (citta´ natale di Giovanni Paolo II) e chiudera´ il ciclo delle liturgie dedicate alla beatificazione.____________________________________ WOJTYLA: GIOVANNI PAOLO II CONSAPEVOLE ICONA MULTIMEDIALE TRA BAGNI DI FOLLA,CONCERTI ROCK, TV E SPECIALE RAPPORTO CON I MEDIA. Lo ha detto dall´inizio del suo pontificato: ´´La Chiesa deve servirsi di piu´ e con maggiore competenza dei mezzi di comunicazione sociale per la diffusione del Vangelo´´. Lo ha fatto in ogni modo e con ogni mezzo: tv, cinema, radio, videocassette, foto, cd, internet, persino sms, diventando una vera e propria icona multimediale. Giovanni Paolo II e´, senza dubbio, il Papa del mondo della comunicazione globale, e questa sua attenzione per il mondo dei media e´ stata ricambiata. E´ stato il Papa dei bagni di folla nei viaggi e dei grandi concerti rock – salendo sul palco con Bob Dylan – delle dirette televisive – come quella mondiale accanto a Fidel Castro a Cuba – degli abiti ´di scena´ – come il mantello di lurex che indossava quando ha aperto la Porta Santa per il Giubileo. Protagonista di rituali celebrazioni televisive dai grandi ascolti – dalla Via Crucis al messa di Natale – ha anche recitato il Rosario in mondovisione con 18 satelliti collegati con sedici santuari mariani, e´ atterrato con l´elicottero nelle Filippine dove lo aspettavano 4 milioni di persone, ha telefonato in diretta a Bruno Vespa mentre si parlava di lui a ´Porta a porta´, e´ apparso – primo Papa della storia – insieme ai bambini dalla finestra di Piazza San Pietro, ha scagliato il suo anatema contro i mafiosi dalla valle dei Templi in diretta tv, ha dispensato consigli su Internet inaugurando il primo sito del Vaticano, ha cantato in un cd, e inviato suoi ´pensieri´ via Sms. Scelte consapevoli, perche´ di comunicazione il Papa ha anche parlato molto, sottolineandone luci ed ombre, esaltandone le potenzialita´ o condannando per la scarsa moralita´ i vari mezzi. ´´I mass-media – diceva nell´81 nel consueto messaggio per la giornata della Comunicazioni sociali – contengono un immenso potenziale di universale comprensione, ma occorre anche riflettere sui rischi che presentano per la liberta´ umana e per la pace´´.Per questo chiese gia´ nell´82, l´elaborazione di un codice di deontologia giornalistica. ´´I mezzi di comunicazione – scriveva – devono essere al servizio della liberta´ e della verita´´´. Mentre, sottolineava tre anni dopo, una parte della stampa contiene anche ´´microbi di morte´´ soprattutto per i giovani a cui questo Papa ha sempre guardato con attenzione cercando di entrare nella loro lunghezza d´onda. Insomma per Giovanni Paolo II i mass media sono anche strumenti di cui si avvale ´´il peccato´´, imponendo a volte ´´modelli di comportamento aberranti´´, con un eccesso – da lui condannato – di violenza e sesso. Per questo era a suo avviso addirittura ´´un dovere´´ proclamare il messaggio cristiano attraverso la tv, perche´ tutti gli uomini ´´hanno il diritto di ascoltare il messaggio di salvezza di Cristo´´. Raggiungere tutti, ovunque, in ogni modo: questo voleva Giovanni Paolo II, e allora per un Papa che non ha disdegnato nessun mezzo di trasporto – dall´aereo su cui c´erano conferenze stampa con i giornalisti, all´elicottero, alla funivia, al treno – non poteva esserci niente di meglio del computer, con cui ´´la Chiesa puo´ piu´ rapidamente informare il mondo del suo credo e spiegare le ragioni della sua posizione su ogni problema ed evento´´. Il Papa e´ anche arrivato al punto di invitare la chiesa a farsi ispiratrice e mecenate di coloro che lavorano nei media, cosi´ come a produrre e usare le videocassette, a fare i missionari attraverso radio e giornali. Insomma il cattolicesimo, secondo il Papa, doveva esso stesso offrire ´´soggetti, idee, storie´´ a cinema e tv, instaurando con questi mezzi ´´un rapporto creativo´´. Salvo poi proporre un ´´digiuno quaresimale dalla tv´´, e denunciare con forza – negli ultimi anni – i rischi di ´´monopolio mediatico sostenuto da forti interessi commerciali´´ in un mondo ´´dominato dalla globalizzazione´´. Nell´era digitale – ha sostenuto Giovanni Paolo II – troppi rischi attentano all´informazione e per questo ha chiesto strumenti culturali che mettessero le persone in grado di avere un atteggiamento critico, fino ad arrivare alla richiesta di un ´´comitato di etica dei media´´. (ansa)

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