Roma, 3 mag – Lorenza Lei, classe 1960, bolognese, con una designazione unanime da parte del Consiglio di amministrazione Rai sara´ la prima donna a sedere sulla poltrona di direttore generale di Viale Mazzini. La nomina arrivera´ domani: alle 11 e´ convocata l´assemblea totalitaria dei soci, per raggiungere l´intesa sul nome del nuovo dg prevista dalla legge. A seguire, alle 12, tornera´ a riunirsi il cda per la ratifica definitiva e cosi´ Lei andra´ a ricoprire il posto del dimissionario Mauro Masi, passato alla Consap come amministratore delegato. L´intero Consiglio ha optato oggi per questa scelta interna e ben definita. Un nome quello di Lei che ha raccolto soddisfazione bipartisan tante le dichiarazioni di stima nei suoi confronti da parte dei rappresentanti del governo a partire dalla ministra Mara Carfagna che sottolinea come sia stata ´´premiata una manager donna di indubbie capacita´ e, con essa, si manifesta attenzione al tema della necessaria valorizzazione dei talenti femminili del nostro Paese´´. Plauso anche da esponenti di maggioranza e opposizione: “La scelta del Cda di Lorenza Lei premia la qualità e le risorse interne alla Rai´´, dice Fabrizio Cicchitto, capogruppo Pdl alla Camera e Maurizio Gasparri, capogruppo Pdl al Senato parla di una grande opportunita´ per il servizio radio televisivo pubblico “con Lei sono state premiate competenze e professionalità´´; per Giorgio Merlo, deputato Pd e vicepresidente della commissione di Vigilanza Rai quella di Lei ´´e´ una candidatura che puo´ riportare la Rai alla credibilita´ e all´autorevolezza che da sempre le appartiene´´ e secondo Enzo Carra dell´Udc, ´´dopo uomini deboli alla guida della Rai ci sara´ una donna forte´´. L´Idv spera che Lei ´´chiuda definitivamente la devastante era Masi e assicuri alla Rai una gestione finalmente all´insegna dell´autonomia e del pluralismo´´. Il presidente della Rai Paolo Garimberti spiega di aver proposto al Cda Lorenza Lei perche´ ritiene ´´possa rappresentare quello che definirei un direttore generale di garanzia´´. Per Garimberti ´´in questo particolare momento´´ c´e´ ´´la necessita´ di una scelta improntata a logiche di tipo aziendale, manageriali, basate su criteri legati alla conoscenza dei problemi e all´esperienza professionale´´. Ecco perche´ a suo avviso ´´occorre rimboccarsi subito le maniche e – sottolinea ancora Garimberti – dal mio punto di vista, chi gia´ conosce l´azienda ha dalla sua una maggiore forza e puo´ contribuire piu´ rapidamente a far ritrovare quello spirito unitario di gruppo che ha sempre contraddistinto la Rai nei momenti di difficolta´. In questa chiave, l´unanimita´ registrata sulla proposta e´ un buon segnale´´. Sergio Zavoli, presidente della commissione di vigilanza Rai dice di apprezzare ´´senza riserve la scelta di un direttore generale donna per una ragione non unica ne´ semplice: perche´ una nuova sensibilita´ istituzionale, cioe´, potrebbe porsi, tra l´altro, il problema di come viene rappresentata la personalita´ femminile sugli schermi del servizio pubblico´´. L´Usigrai esprime soddisfazione per l´unanimita´ nella scelta di Lei e si augura che questo ´´segni l´inizio di una nuova era nell´azienda di servizio pubblico e di un nuovo metodo di lavoro´´. Lorenza Lei potrebbe rappresentare, come racconta chi ha avuto modo di lavorare al suo fianco, una soluzione interna nel dopo Masi in grado di traghettare l´azienda verso l´ultimo anno dell´attuale vertice, che scade a marzo prossimo. Classe 1960, bolognese e un figlio chef, e´ dal 2009 vicedirettora generale di viale Mazzini. Gia´ capo staff di tre direttori generali (Agostino Sacca´, Alfredo Meocci, Flavio Cattaneo) ha assistito a trecento consigli di amministrazione e quindi conosce nel profondo tutti i meccanismi di viale Mazzini. In Rai dal 1997, Lorenza Lei sarebbe ben vista anche oltretevere. Stimata dal cardinale Angelo Bagnasco, presidente della Cei e dal segretario di Stato Vaticano, cardinale Tarcisio Bertone. Chi ha collaborato con lei ne riconosce il temperamento e la passione per quello che fa. Nelle rare interviste in cui appare, ricorre l´idea chiara della Rai come azienda di servizio pubblico, capace di unire i grandi numeri alla qualita´ del prodotto. Capace di raccontare il Paese, di proporre un´identita´ valoriale comune, in grado di intrattenere senza scadere nel cattivo gusto. Soprattutto una Rai attenta ai giovani. Capace di cambiare, di rinnovarsi, senza rinunciare alla sua tradizione aziendale. (ansa)