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Ciao Roberto

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L´ultima volta che ho parlato con Roberto, attraverso Mara, la sua compagna, mi ha chiesto dello sportello antiquerele per i giornalisti freelance e precari. L´ho rassicurato (sempre attraverso Mara): è avviato, pensa a te stesso in questo momento. “Non ci riesce, sai com´è” è stata la risposta. Sì, so com´è. Lo sappiamo tutti. Era solo due sere fa. Roberto era ricoverato all´ospedale Gemelli da giorni, la lunga lotta contro la malattia stava per finire, le sue condizioni si erano aggravate. Eppure continuava a preoccuparsi per i colleghi, per i più deboli, quelli senza contratto, sottoposti a minacce, querelati. Il mondo del giornalismo perde un grande professionista  attento, scrupoloso, coraggioso, che ha dato tanto all´azienda per la quale ha sempre lavorato in molte testate, Tg1, Tg2, Tg3, Televideo, Rai International, fino all´ultimo incarico, direttore di Rai News.
Noi perdiamo un maestro, un collega, un amico che ci ha trasmesso non solo il rigore ma la consapevolezza di dover lavorare esclusivamente  nell´interessi dei cittadini, veri editori della Rai. Quando a qualcuno di noi  capitava di sentirsi dire “sei un Morrione”, lo prendevamo come un complimento, ricorda Daniele Valentini, un collega del Tg1. E lo era. Dire “sei un Morrione” significava dire: sei cocciuto, testardo, determinato, non molli.
Roberto amava il giornalismo investigativo che cerca di tenere viva la missione etica e professionale del mestiere: la ricerca della verità.  Roberto non ha mai smesso di cercarla la verità, in Rai e fuori. Presidente di Libera Informazione, è stato uno dei fondatori dell´associazione Articolo 21, la sua passione civile e il suo impegno sui temi della legalità, la dedizione alla formazione di giornalisti attenti a raccontare i fatti oltre la cronaca, la sua vicinanza alle donne e agli uomini impegnati nella lotta contro la mafia non sono mai venuti meno, neppure quando la malattia aveva già pesantemente minato il suo fisico. Lo abbiamo sempre avuto accanto in tutte le manifestazioni per la libertà di stampa, nelle riunioni e in tutte le iniziative per la difesa di colleghi. Oggi ci sentiamo tutti un po´ più soli. Ma anche consapevoli che se non dimenticheremo la sua lezione – ricerca della verità, passione, impegno –  Roberto  continuerà a stare con noi.

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