Cerca
Close this search box.

Libertà di informazione: cronisti turchi embedded in Siria, il governo di Damasco mostra la sua verità

Condividi questo articolo:

Roma, 20 giu – Per la prima volta da quando le proteste in Siria si sono estese a tutto il Paese, le autorita´ di Damasco hanno consentito quattro giorni fa ad alcuni giornalisti stranieri, reporter turchi dell´Agenzia di stampa Anatolia e della Radio e Televisione di Ankara, di visitare la citta´ siriana di Jisr al-Shughur, teatro di combattimenti e – secondo attivisti e rifugiati – di una sanguinosa repressione governativa. Il racconto fatto dai giornalisti ´´embedded´´ con le truppe siriane, e riportato dal sito del giornale turco ´´Today´s Zaman´´, e´ pero´ piuttosto differente dalle testimonianze dei profughi che sono fuggiti oltre il vicino confine con la Turchia. I reporter hanno visto corpi di militari decapitati e hanno riferito di una popolazione locale che ha accolto apparentemente in festa e con sollievo i militari di Assad. I giornalisti – spiega ´Today´s Zaman – hanno raggiunto Damasco prima di essere accompagnati con uno speciale convoglio militare a Jisr al-Shughur : sulla strada, i reporter hanno detto di aver incrociato numerosi check-pont, veicoli dell´esercito, carri-armati e soldati. Dopo aver passato la notte in un villaggio vicino, e´ stato consentito loro di entrare a Jisr al-Shughour,´´una citta´ fantasma´´, hanno detto. La prima tappa e´ stata nell´edificio usato come quartier generale dell´esercito in citta´. I giornalisti hanno potuto muoversi senza nessuna restrizione, se non il divieto di fotografare o riprendere soldati siriani, per non mettere in pericolo la loro vita. Il resoconto riportato da ´Today´s Zaman´ e´ drammatico: ´´la citta´ puzza di sangue e di fumo e quasi tutti gli edifici pubblici, come gli uffici postali, gli ospedali, le banche , i tribunali e gli edifici della sicurezza sono stati distrutti, segno di una battaglia violenta che chiaramente si e´ svolta tra due parti´´. ´´Le pareti dell´edificio dei servizi segreti sono bucherellati da un incredibile numero di fori di proiettili, e all´interno pozze di sangue fresco e orribili resti dei soldati (sarebbero 72) decapitati´´. Un abitante di Jisr al-Shughur ha detto ai giornalisti che la testa mozzata del capo dell´intelligence militare locale e´ stata esposta in citta´ per tre giorni, dopo che era stato decapitato da un gruppo di uomini armati. Lungo il fiume Asi, i reportar hanno visto i resti di altri soldati uccisi. Molta gente del posto – e´ sempre il resoconto dei giornalisti – hanno raggiunto il convoglio militare, raccontando le loro storie: in lacrime hanno chiesto ai soldati di aiutarli a rintracciare i propri parenti scomparsi. Secondo i cronisti, circa 2mila persone si sono radunate ad un certo punto attorno ai militari e qualcuno ha ucciso e cucinato una pecora per festeggiarli. La gente ha ancora molta paura, specie durante la notte. L´esercito siriano presiede una vasta area, mentre gruppi dell´opposizione starebbero cercando di lasciare la citta´. Alcuni residenti hanno detto ai giornalisti che tra i fuggitivi in Turchia dopo gli incidenti ´´ci potrebbero essere anche membri di gruppi armati´´. (ansa)

Il network