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Inchiesta P4: indagato Pippo Marra direttore dell´agenzia di stampa Adnkronos

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Roma, 26 giu – Pippo Marra, direttore ed editore della nota agenzia stampa AdnKronos, sarebbe indagato in seguito all´inchiesta legata alla cosiddetta P4, il gruppo che ruotava intorno alla figura del faccendiere Luigi Bisignani con l´obiettivo di condizionare la vita istituzionale, indirizzando appalti e nomine. Marra sarebbe coinvolto nel filone dell´inchiesta condotta dalla Procura di Napoli, nelle figure dei pm Henry John Woodcock e Francesco Greco, che ha tirato in ballo anche il capo di stato Maggiore della Guardia di Finanza Michele Adinolfi, il generale Vito Bardi e l´onorevole del Pdl, nonché ex ufficiale delle Fiamme Gialle, Marco Milanese. Non parlare al telefono – Le accuse per tutti sono di rivelazione di segreto di ufficio e di favoreggiamento. Nello specifico gli indagati avrebbero aiutato Bisignani a venire a conoscenza dei dettagli dell´indagine a suo carico, compresa la messa sotto controllo delle sue utenze telefoniche. Marra sarebbe stato il tramite utilizzato da Adinolfi per avvertire Bisignani del fatto che era meglio controllare i contenuti dei discorsi intrapresi via telefono. Il legale: Frase innocua – A commentare la notizia è stato il legale di Pippo Marra, l´avvocato Luigi Li Gotti che ha tentato di ridimensionare l´accaduto, in quanto la posizione del proprio assistito sarebbe marginale se non ininfluente: “L´interrogatorio di tre settimane fa ha riguardato un segmento molto limitato – ha detto il legale – Marra ha favorito spiegazioni, delucidazioni sulle due o tre domande che gli sono state poste. Peraltro, quello che si apprende dai giornali, dimostra che la fonte di Bisignani era un deputato del Pdl e non certo Marra”. Li Gotti ha poi proseguito sottolineando il carattere ingenuo della frase pronunciata dal direttore dell´Adnkronos: “E´ sicuro – ha aggiunto l´avvocato – che la frase riferita da Bisignani, cioè che Marra gli avrebbe detto di non parlare al telefono, a parte il fatto che si riferisce a un argomento molto remoto, si riferisce anche al normale conversare: ha detto una cosa che tutti possono dire. Una frase innocua in un ambito di conversazione, non significa tramissione di notizie”. Testimone o indagato? – Il legale ha poi detto che la posizione del suo assistito non è ancora ben chiaro se sia quella di testimone o indagato: “Quando tre settimane fa fu fatto l´interrogatorio gli stessi pubblici ministeri avevano dubbi se sentire Marra come indagato. Loro stessi hanno detto che era più un testimone ma che, a fini di garanzia, gli davano questo status. Status che dovrebbe essere una maggiore garanzia ma che potrebbe diventare agli occhi dell´opinione pubblica cagionevole. Questi sono i costi che si pagano alla democrazia dell´informazione”. (newnotizie.it)

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