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Inchiesta P4: prosegue indagine sulla talpa. Marra (Adnkronos), bolla di sapone. Famiglia Cristiana, no al bavaglio

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Napoli, 28 giu – Si concentra sempre piu´ sul filone che chiama in causa alcuni alti ufficiali della Guardia di Finanza, l´inchiesta sulla cosiddetta P4 condotta dai pm Henry John Woodcock e Francesco Curcio. I due sostituti per l´intera mattinata non sono stati in ufficio e non si esclude che abbiano proseguito l´attivita´ investigativa: stando alle indiscrezioni che trapelano, essa non riguarderebbe solo la questione della presunta fuga di notizia che consenti´ nei mesi scorsi a Luigi Bisignani, l´uomo d´affari intorno a cui ruota l´indagine sull´associazione segreta, di apprendere delle indagini a suo carico condotte dalla procura di Napoli. Una vicenda che vede al momento indagati il capo di Stato Maggiore delle Fiamme Gialle, il generale Michele Adinolfi, il generale Vito Bardi, comandante interregionale per l´Italia Meridionale, e il giornalista Pippo Marra, presidente dell´Adnkronos. Marra e´ intervenuto oggi per respingere con fermezza ogni ipotesi di illecito: ´´Il mio nome? Ci sono tanti nomi che sono venuti fuori. Presto tutti capiranno e capiremo il tutto´´, ha dichiarato ai giornalisti a margine della Giornata dell´Innovazione 2011, organizzata dalla Rai. ´´Io ho chiarito la mia posizione – ha aggiunto -. Sono sereno e tranquillo e continuo a lavorare con il solito entusiasmo. Di solito le bolle di sapone si dileguano da sole, nemmeno scoppiano´´. In difesa della Guardia di Finanza, e´ sceso in campo il ministro dell´Interno Roberto Maroni: ´´Al generale Nino Di Paolo, confermo la stima e la fiducia per la Guardia di Finanza, da parte mia, del governo e, sono certo, di tutti i cittadini onesti che sono la stragrande maggioranza degli italiani´´, ha affermato il ministro rivolgendosi al comandante delle Fiamme Gialle, nel corso delle cerimonia di chiusura dell´anno accademico della scuola di perfezionamento delle forze di Polizia. Una dichiarazione che stempera il momento di grande tensione e imbarazzo che si sta vivendo in questi giorni ai vertici della Gdf per la diffusione di notizie riguardanti l´inchiesta di Napoli e per le voci di un allargamento delle indagini ad altri aspetti, diversi dalla fuga di notizie a vantaggio di Bisignani contestata finora dai pm della procura partenopea. Domani intanto dovrebbe essere fissata la data dell´udienza del Tribunale del Riesame che dovra´ pronunciarsi sull´appello dei pm che chiedono di riconoscere la sussistenza del reato di associazione per delinquere, ipotesi respinta nell´ordinanza emessa nei giorni scorsi dal gip Luigi Giordano. Il fascicolo dovrebbe essere assegnato alla ottava sezione presieduta da Angela Paolelli. Per quanto riguarda l´altro indagato destinatario della misura cautelare, il magistrato e parlamentare del Pdl Alfonso Papa, i parlamentari del Terzo Polo hanno oggi annunciato che voteranno si´ alla richiesta del gip di Napoli di autorizzazione all´arresto. ´´Abbiamo esaminato con grande scrupolo le carte dalle quali emerge un provvedimento del gip di Napoli ben motivato e anche distinto da quello originario messo a punto dalla Procura di Napoli. E abbiamo dovuto riconoscere che i fatti imputati ad Alfonso Papa sono davvero gravi e le prove circostanziate´´, ha spiegato il deputato dell´Udc, Pier Luigi Mantini. (ansa)_________________________________________________________________FAMIGLIA CRISTIANA: NO A BAVAGLIO INTERCETTAZIONI.´´Al di la´ delle ipotesi di reato, che e´ compito della giustizia accertare e condannare, dall´insieme delle intercettazioni emerge la fotografia di un Paese ´malato´, che affonda nella palude di affari e scambi poco trasparenti. E che usa il ´fango´ dei ricatti come arma di pressione per obiettivi politici, che non hanno di mira il ´bene comune´, quello dei cittadini´´. E´ quanto si legge in un editoriale di Famiglia Cristiana dedicato alle intercettazioni, all´inchiesta P4 e alla situazione politica. Il settimanale dei Paolini punta il dito contro ´´la ´banda´ di faccendieri gia´ condannati, magistrati, affaristi di varia risma, dirigenti pubblici, uomini politici – cosi´ come leggiamo nelle tante pagine di intercettazioni – spaventa chi vive con onesta´ del proprio lavoro, paga le tasse fino all´ultimo centesimo, fatica ogni giorno tra bollette, figli, traffico, rifiuti´´. E afferma che di fronte a questa situazione ´´stupisce´´ che ´´si invochi come unico rimedio il solito bavaglio per i magistrati. E, naturalmente, per i giornali. Come se il ´silenziatore´ fosse la soluzione a questo ´cancro´ corrosivo della democrazia´´. ´´I cittadini hanno diritto a conoscere lo stato di salute del nostro sistema pubblico´´, afferma Famiglia Cristiana. E al ministro dell´Economia, Giulio Tremonti, che vorrebbe tagliare i costi della politica, manda a dire: ´´Intento lodevole, purche´ non finisca (come sempre) annacquato da codicilli vari´´, perche´ ´´i politici che si indignano per i soldi delle intercettazioni sarebbero piu´ credibili se cominciassero a tagliare i loro costi´´. (ansa)

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