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Manovra Tremonti: aboliti gli ordini di giornalisti e medici non quelli di farmacisti e avvocati. Fnsi, colpo di mano

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Roma, 28 giu – No restrizioni all´accesso e all´esercizio di professioni. Si´ al principio di liberta´ di impresa e di garanzia della concorrenza. Nella manovra finanziaria spuntano alcune norme per la liberalizzazione delle professioni, che fanno decadere entro quattro mesi dall´entrata in vigore del decreto tutte le ´´restrizioni´´ attualmente previste, anche per legge. Alcune professioni vengono espressamente salvaguardate – dai notai agli avvocati, dai farmacisti agli ingegneri – ma per le altre sembra poterci essere un impatto anche sulla regolamentazione rappresentata dagli ordini professionali. ´´Se cosi´ e´ – dice il segretario del sindacato dei giornalisti, Franco Siddi – siamo in presenza di un colpo di mano gravissimo e inaccettabile´´. La norma e´ contenuta nella bozza della manovra, che vedra´ luce solo tra alcuni giorni. E, come tutte le norme non ancora approvate, potrebbe essere rivista. Ma, se non subira´ modifiche, per molte professioni sembra rappresentare un taglio orizzontale alla regolamentazione di accesso, un colpo di spugna normativo dal quale sono pero´ espressamente salvaguardate sei professioni e attivita´: architetto, ingegnere, avvocato, notaio, farmacista, autotrasportatore. Per gli altri? La bozza non dice, ma – ad una prima lettura – se non ci saranno modifiche, le norme cosi´ scritte sembrerebbero mettere anche in forse l´attuale organizzazione degli ordini professionali (dai medici ai giornalisti, dai commercialisti ai geometri), che prevedono sempre una qualche norma di selezione per l´accesso. Le misure, poste sotto il capitolo ´´Liberalizzazioni e sviluppo´´, sono contenute nella bozza in tre articoli: il primo regola il ´´principio di liberta´ d´impresa´´, il secondo fissa l´ ´´abrogazione delle indebite restrizioni all´accesso e all´esercizio delle professioni´´, il terzo l´ ´´eliminazione dei requisiti ingiustificati relativi all´autorizzazione preventiva all´esercizio di una professione´´. Il testo, cosi´ come e´ concepito, sembra puntare piu´ che alle professioni alle attivita´ regolamentate in senso lato, dalle edicole ai taxi, dalle guardie giurate ai promotori finanziari. Si punta cosi´ a togliere la limitazione ´´del numero di persone che sono titolate ad esercitare una certa professione in tutto il territorio dello Stato o in una certa area geografica´´. Si prevede cosi´ di limitare il ricorso a ´´licenze o autorizzazioni all´esercizio di una professione´´ soprattutto in aree dove l´offerta di servizi non soddisfa la domanda. Viene stabilito poi che non vale ´´l´imposizione di distanze minime tra le sedi deputate all´esercizio di professioni´´ e anche il divieto ´´nei confronti di alcune categorie di commercializzazione di alcuni prodotti´´. Nessuna limitazione poi potra´ essere posta sulla forma giuridica richiesta all´operatore. Sul fronte liberalizzazioni c´e´ anche la volonta´ di superare prezzi minimi o commissioni per la fornitura di beni o servizi, mediante l´applicazione di un coefficiente di profitto. Mentre, per promuovere lo sviluppo, nello stesso capitolo della manovra arrivano anche ´´Fondi per il venture capital´´. Serviranno a ´´sostenere i processi di crescita di nuove imprese utilizzando lo strumento dei fondi comuni di investimento´´ per finanziare societa´ non quotate, soprattutto nella fase di avvio. (ansa)

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