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Manovra: Napoli, giornalisti della Campania in agitazione contro l´articolo 8 sui "licenziamenti facili"

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Napoli, 13 set – I giornalisti della Campania dicono ´no´ all´articolo 8 della manovra finanziaria sui ´licenziamenti facili´ e proclamano lo stato di agitazione. D´intesa con la Federazione nazionale stampa italiana, i giornalisti campani sono pronti a sostenere l´eventuale ricorso alla Corte Costituzionale e al referendum abrogativo. Gli Stati Generali si sono conclusi con la decisione unanime di ´mettere in campo tutte le azioni di lotta necessarie a superare il momento di crisi della categoria, contrastando ogni tentativo, dentro e fuori le redazioni, di limitare la libertà di stampa e l´autonomia della professione´. Ai lavori hanno partecipato oltre 300 giornalisti, tra cui il presidente dell´Odg Enzo Iacopino, il presidente della Fnsi, Roberto Natale, il vicepresidente vicario dell´Inpgi, Maurizio Andriolo, il consigliere Cda Casagit, Alfonso Pirozzi, il segretario dell´Usigrai Carlo Verna, il vicepresidente dell´Odg Piemonte Ezio Ercole, il vicepresidente Odg Lazio Gino Falleri e i componenti di giunta Fnsi, Domenico Falco (vicepresidente Odg Campania), Carlo Parisi (segretario sindacato Giornalisti Calabria), il presidente dell´Ordine dei giornalisti della Campania, Ottavio Lucarelli, il presidente campano dell´Assostampa, Enzo Colimoro, Lino Zaccaria (Inpgi) e Marisa La Penna (Casagit). Questi i punti salienti emersi al termine dei lavori che hanno ribadito l´unità della categoria pronta ad affrontare le sfide del futuro: 1) Tempi rapidi per l´approvazione della proposta di legge sull´equo compenso, inglobando anche le spese effettivamente sostenute per l´espletamento del lavoro giornalistico. 2) Vigilanza della Fnsi sull´accesso ai fondi pubblici per riorganizzazioni aziendali in relazione agli stati di crisi. Si chiede che i vertici della Fnsi procedano a una verifica sistematica dei risultati e delle ricadute occupazionali in tutte le aziende editoriali che abbiano finora usufruito di denaro pubblico. 3) La garanzia del sostegno pubblico all´editoria solo se legato strettamente al mantenimento dei livelli occupazionali e alla creazione di nuovi posti di lavoro in grado di assorbire stabilmente colleghi precari o disoccupati. In tal senso, a livello nazionale e locale, chiedono una revisione delle norme di attuazione delle leggi esistenti giudicate poco rigorose. Il finanziamento pubblico all´editoria non può essere soltanto un regalo agli editori. 4) Le pubbliche amministrazioni, sull´esempio della Regione Campania, recepiscano la legge 150/2000; impegno degli organismi di categoria a intensificare le azioni di contrasto a violazioni normative, deontologiche e contrattuali, anche al fine di impedire ogni forma di conflitto o commistione di interessi e per assicurare la massima trasparenza e correttezza nello svolgimento dell´attività professionale. 5) Gli Stati Generali impegnano gli organismi di categoria a intensificare le azioni a tutela dei colleghi impegnati nella cronaca nei territori a rischio criminalità. 6) Corsi gestiti localmente, in sinergia tra gli organismi di categoria della professione, per formare anche chi non ha la possibilità di frequentare le redazioni. 7) Difesa dell´unità dell´Ordine dei giornalisti e sostegno a una nuova proposta di riforma che rispetti le indicazioni del Consiglio nazionale. 8) Gli Stati Generali impegnano tutta la categoria nella difesa dell´autonomia di Inpgi (Istituto Previdenza Giornalisti) e Casagit (Cassa Assistenza Sanitaria) nella tenuta del welfare di categoria per una sempre più efficace tutela di contrattualizzati e precari. (Tmnews)

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