Londra, 15 set – Argaw Ashine, etiope, di professione giornalista, e´ la prima vittima della decisione con cui Julian Assange ha reso pubblici i cablogrammi completi dei nomi delle fonti alle quali si rivolgevano i diplomatici americani in cerca di informazioni riservate. Argaw e´ fuggito dal paese africano dopo essere stato convocato per ben tre volte dalla polizia etiope, l´ultima delle quali proprio in relazione a un cablogramma del 26 ottobre del 2009. Nel documento la rappresentanza diplomatica statunitense riferiva di un incontro durante il quale il giornalista, che lavora al Daily Nation, aveva discusso delle minacce del governo etiope nei confronti di sei dipendenti dell´Addis Niger, un quotidiano in lingua amarica chiuso d´autorita´ e i cui proprietari sono fuggiti dal paese. ´Sono stato convocato dalla polizia e mi hanno detto chiaramente che dovevo rivelare l´identita´ della mia fonte o affrontare le conseguenze di un mio rifiuto´, ha spiegato Argaw alla Bbc. Nei confronti del cronista era stata sollevata un´accusa di terrorismo, in base alla quale lo avrebbero potuto condannare a 20 anni di carcere. ´Cio´ che temevamo si e´ avverato´, ha spiegato Joel Simon, direttore della Commissione per la protezione dei giornalisti, tra i primi a denunciare la spregiudicatezza mostrata nell´occasione da Julian Assange. Wikileaks, dal canto suo, si difende affermando che il nome dell´etiope era solo citato di passaggio nel cablogramma e non compariva nella lista di nomi sui quali mantenere la segretezza fornita dalla Commissione. (agi)