Il Cairo, 4 ott – Niente editoriali domani sul quotidiano egiziano ´Youm 7´. In segno di protesta contro il ritiro di alcuni numeri di tre giornali voluto dagli apparati di sicurezza, la testata uscira´ domani con alcune colonne appositamente lasciate bianche. E´ questa l´iniziativa illustrata dal direttore della testata, Khaled Salah, secondo il quale le autorita´ ´non hanno ancora compreso che la rivoluzione e´ stata scatenata proprio da quei giornali che sono stati bloccati e per questo abbiamo deciso di lasciare le nostre colonne in bianco domani´. Il direttore ha annunciato ´ulteriori forme di protesta se le autorita´ competenti non diffonderanno un comunicato per chiarire cosa sia accaduto realmente con i tre giornali´, ossia ´Sawt al-Umma´, ´Roz al-Yousef´ e ´Al-Fajr´. La vicenda peggiore, ha detto Salah in un commento rilasciato durante il programma televisivo ´Mahatta Misr´, e´ quella di ´Sawt al-Umma´, a cui non e´ proprio stata data la possibilita´ di procedere con la stampa di un numero. ´Nel prossimo periodo incrementeremo le azioni di protesta, poiche´ non si possono sequestrare quotidiani con un decreto amministrativo´, ha spiegato il direttore di ´Youm 7´. In un´intervista ad Aki Adnkronos International, Saleh ha definito la stretta delle autorita´ alla liberta´ di stampa come una “una grande ingenuita´ politica”, dal momento che “si blocca la carta stampata ignorando i social network come Facebook e Twitter, che pubblicano cio´ che e´ proibito ai quotidiani, come le sedute del processo a Mubarak”. Oltre ai giornalisti di ´Youm 7´, aderiranno all´iniziativa di domani anche i reporter di altre testate, tra cui ´Al-Tahrir´ e ´Sawt al-Umma´, che lamentano la decisione di “confiscare i quotidiani senza una sentenza del giudice” e protestano “contro lo stato d´emergenza che limita le liberta´”. Il direttore ha avvertito che “i vincoli alla liberta´ di stampa potrebbero danneggiare le autorita´ in carica, come e´ accaduto con quelle che le hanno precedute”, mettendo in evidenza che dopo la rivoluzione “la situazione della stampa non e´ cambiata”, poiche´ resta in vigore nel Paese “un immenso arsenale di leggi che ne limitano la liberta´, come quella che permette la condanna dei giornalisti al carcere o al pagamento di ingenti multe per una critica politica”. Basti pensare che “il Supremo consiglio della stampa in Egitto ci ha intimato di non trattare questioni che riguardano le figure dirigenziali del Paese”, ha svelato Salah, sottolineando che “il legame della stampa con le autorita´ e´ piu´ forte che mai”. Quanto alle prossime mosse della categoria, il direttore di ´Youm 7´ ha ricordato che “domani vi sara´ una riunione presso il sindacato per decidere i passi da compiere, come uno sciopero collettivo dei giornali”. (adnkronos)