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Libertà di informazione: intercettazioni, per il pm Woodcock il ddl è totalmente inadeguato

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Napoli, 10 ott – Il disegno di legge sulle intercettazioni e´ ´assolutamente inadeguato´. Non serve a risolvere una serie di problemi, come la tutela della riservatezza, determina gravi conseguenze per il funzionamento della giustizia, finisce per operare una discriminazione tra indagati ricchi e poveri e, soprattutto, ha l´obiettivo di ´depotenziare il pubblico ministero´. Parola del pm Henry John Woodcock che ha espresso oggi il suo giudizio negativo sulla riforma all´esame del Parlamento intervenendo al Palazzo di Giustizia di Napoli al dibattito sul tema: ´´Intercettazioni: parita´ di tutela per gli intercettati. Fra privacy e diritto d´indagine´´. ´´Io credo che il diritto alla difesa sia sacrosanto, anzi un sacrario´´, ha premesso Woodcock che ha precisato di essere d´accordo con gli interventi degli avvocati (Spigarelli, Cerabona, Ciruzzi, Impradice) che lo hanno preceduto nel corso del dibattito. Ma ha poi aggiunto che bisogna operare una ´´distinzione tra diritto e delitto del difensore´´, quando esso si trasforma in una ´´solidarieta´ anomala´´ affermando che gli organismi dei legali sono chiamati a ´´individuare e stigmatizzare le condotte degli avvocati che confondono il loro lavoro con quello di traghettatore di notizie´´. Woodcock si e´ poi soffermato sul disegno di legge che, a suo avviso, tradisce altre finalita´ che non sono quelle di ´´limitare la diffusione delle notizie sensibili riguardanti soggetti estranei, non di tutelare la riservatezza o la privacy´´. Woodcock non condivide il concetto di ´´bavaglio´´ alla stampa (il decreto al proposito va letto ´´come leggono i cinesi, dalla fine all´inzio´´) ma ritiene che la ´´finalita´principale e´ di depotenziare l´ufficio del pubblico ministero´´. ´´Cosa c´entra con il diritto alla riservatezza un organo collegiale che distingue tra giudici di serie A e serie B? Vedremo Tir che dal Tribunale di Lagonegro si sposteranno a Potenza… Individuare un giudice collegiale significa paralizzare un tribunale come Potenza dove ci sono 8 giudici: il dibattimento lo dovranno fare in un´altra sede´´. Per Woodcock la riforma ´´incidera´ sull´indipendenza del pubblico minsitero, che e´ un valore sacro che la Costituzione ci riconosce´´. Ha inoltre espresso ´´perplessita´ sull´udienza filtro che inserisce un fattore di discriminazione pericoloso nel processo penale, privilegiando ricchi ed abbienti´´. ´´Chi si puo´ permettere – ha domandato – un collegio difensivo adeguato che si chiuda per giorni in una caserma ad analizzare 10mila intercettazioni telefoniche?´´. ´´Un siffatto elemento di discriminazione e´ cosa che mi ripugna´´, ha aggiunto. Il pm napoletano ritiene che le intercettazioni nel processo sostituiscono ´´la prova orale´´, ovvero le testimonianze, che sono difficili da raccogliere per le deboli sanzioni in cui in Italia incorre chi dichiara il falso. ´´Qui il teste puo´ sedersi davanti a me e prendermi in giro. Il reato di false dichiarazioni al pm e´ diventato un simulacro. In Inghilterra un imputato deve presenziare altrimenti e´ oltraggio alla corte. Da qui l´esigenza di trovare elementi probatori anche da strumenti ´subdoli´ come le intercettazioni´´. Woodcock ha anche affrontato il tema dell´informazione giudiziaria e del protagonismo dei magistrati. ´´Bisognerebbe fare un passo indietro. Bisogna combattere l´esigenza di cercare il consenso della piazza. Il pm deve cercare solo il consenso del giudice destinatario delle sue richieste´´. Quanto ai giornalisti, essi vivono nell´ ´´ansia di bucare la notizia´´. Tuttavia ´´una vicenda giudiziaria e´ un fatto ed e´ giusto che un giornalista se ne occupi´´. Quanto al segreto di indagine Woodcock ha rivolto una domanda alla platea: ´´Secondo voi qual e´ il soggetto piu´ danneggiato quando si pubblica la notizia di una richiesta di misura cautelare? E´ l´organo inquirente´´. E occorre aggiungere che la pubblicazione di atti giudiziari e´ dovuta anche ´´all´ansia di qualche avvocato di ottenere visibilita´. Molti giornalisti escono dagli studi degli avvocati accasciati dal peso delle carte´´. Se in un Paese non vi e´ una legge antiriciclaggio ne´ una sulla corruzione sui privati e ´´si ritiene che la questione delle intercettazioni sia una priorita´, e si ritiene questo disegno di legge il modo migliore di risolverla, si faccia il piu´ presto possibile. Per fortuna c´e´ un Presidente della Repubblica che deve firmare o meno, c´e´ una Corte Costituzionale´´. Che sia varata presto, dunque ´´noi – ha concluso – l´applicheremo in modo ossequioso´´. (ansa)

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